E’ notizia di questi giorni che il Professore Gaetano Ranieri, ingegnere, ora in pensione, dell’Università di Cagliari dal lunghissimo e chiarissimo curriculum scientifico, noto più recentemente per essere lo sviluppatore di quel particolare strumento elettronico, il Georadar, in grado di rilevare le “anomalie” sotto il livello del terreno, che verosimilmente corrispondono ad altrettanti reperti o monumenti archeologici, ha deciso di ritirarsi dalle ricerche nel sito di Mont’e Prama, dopo un rapporto non proprio idilliaco con la Soprintendenza dello Stato. E questo nonostante i grandi successi ottenuti con il ritrovamento di reperti, le famose statue di Mont’e Prama, di inestimabile valore scientifico. Alcuni mesi or sono il Prof. Gaetano Ranieri mi rilasciò l’intervista di cui sotto. Nel corso di quell’intervista, il Professore si mostrò moderatamente ottimista, in relazione alla possibilità di migliorare i rapporti con la Soprintendenza, con la possibilità che si potessero ampliare gli scavi oltre l’attuale sito, considerato che la strumentazione elettronica aveva rilevato, in un’area di diversi ettari, decine di migliaia di quelle “anomalie”. Mi pregò, nell’occasione, di trattare la questione con il massimo dei guanti e della delicatezza, per non compromettere, ulteriormente, i rapporti tra le istituzioni. In pratica nella località in questione si trova, sotterrata, un giacimento archeologico tra i più importanti mai scoperti prima. Un cantiere archeologico che, se aperto, potrebbe dare lavoro per anni, con gli scavi, e per sempre con il turismo culturale. Ora il Professore Ranieri getta la spugna, a quanto pare. Conoscendo la sua passione per la scienza e l’amore per la sua terra d’adozione, non disperiamo che ci ripensi. Nel frattempo, ho ormai da tempo elaborato l’idea che questi attriti tra istituzioni, ormai ben noti all’opinione pubblica che segue le vicende degli scavi a Mont’e Prama, non siano propriamente un fatto episodico, ma l’esito ripetuto di un rapporto dialettico, costante, tra lo Stato e la Regione Sardegna o, ancora meglio, tra una storia ufficiale, nazionale, di Stato, ed una sarda, che risulta essere alternativa, concorrente, “controstorica”, e che questa sottovalutazione e costrizione della storia sarda abbia ben più ampie implicazioni politiche ed economiche. Chi scrive dunque il Personaggio del Giorno per Sardegnablogger oggi, rileva che uno scienziato del livello del Professore Ranieri, abbandona un campo di ricerche che mai avrebbe abbandonato con un minimo, dico un minimo, non di sostegno, ma di libertà di azione. Nel frattempo, sempre chi scrive, non aggiunge altro, perché impegnato a studiare quelle implicazioni e, si spera in breve tempo, offrire alla luce l’esito di questi studi.
Monte Prama, giacimento culturale trascurato. Intervista al Prof. G. Ranieri. (di Fiorenzo Caterini).
Fiorenzo Caterini, cagliaritano classe '65. Scrittore, antropologo e ambientalista, è studioso di storia, natura e cultura della Sardegna. Ispettore del Corpo Forestale, escursionista e amante degli sport all'aria aperta (è stato più volte campione sardo di triathlon), è contro ogni forma di etnocentrismo e barriera culturale. Ha scritto "Colpi di Scure e Sensi di Colpa", sulla storia del disboscamento della Sardegna, e "La Mano Destra della Storia", sul problema storiografico sardo.
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