Non conosco personalmente Pietro Orlandi e francamente di lui avevo sentito parlare poco. Forse perché sono un italiano medio che tende ad accettare le più inaccettabili ingiustizie e a rimuovere dalla memoria, col tempo, anche i misteri più angoscianti. Nei giorni scorsi ho ricevuta e firmata una petizione online promossa da Pietro Orlandi e indirizzata a Papa Francesco. Pietro è il fratello maggiore di Emanuela Orlandi, la quindicenne scomparsa il 22 giugno del 1983 in Vaticano e di cui non si è più saputo nulla. Quasi 34 anni dopo, Pietro Orlandi non si è rassegnato, non si è messo il cuore in pace, non ha detto “meglio non pensarci più, ho la mia vita da vivere”, non si è rassegnato a considerare chiuso il caso. Pietro continua a cercare la verità, continua a spendere le proprie giornate alla ricerca delle ragioni di quella sparizione, dei responsabili e dei mandanti. Perché la verità la cerchi in Vaticano è cosa nota. Emanuela era figlia di Ercole, assistente di Papa Wojtyla, il che lascia credere che la sorte della ragazza sia finita in mezzo alle torbide trame che, in quei decenni, coinvolsero la Santa Sede. Tra tutte, i rapporti con la Banda della Magliana e il boss Renatino De Pedis. La famiglia di Emanuela non ebbe risposte da Wojtyla, non le ebbe da Ratzinger e ora si appella a Bergoglio: secondo Pietro ci sono carte secretate, mai rese pubbliche, che potrebbero risolvere il giallo. Io non so se nelle parole di Pietro Orlandi ci sia solo la rabbia disperata di un uomo che ha perso una sorella o piuttosto la lucidità di chi, in fondo al tunnel del mistero, intravede una luce di verità. Ma so che la sua ricerca di giustizia merita rispetto e sostegno. Per questo e per quel poco che vale, Pietro Orlandi oggi è il Personaggio del giorno.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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