Copiare non è bello. Si può prendere spunto, si può citare un verso, si può condividere una frase ma copiare no. Lo ha fatto la sindaca di Carbonia Paola Massidda, del movimento cinquestelle, quelli sempre pronti – come la maestrina dalla penna rossa, – a correggere, rintuzzare, evidenziare gli errori degli altri. Come è sacrosanto. Però anche copiare non è bellissimo. E’ una caduta di stile, una vaghezza di intenti, un campo riarso di possibilità. “Copia chi non ha idee”, diceva la mia professoressa di italiano. E aveva ragione. Anche perché bisogna saper copiare. Abbiamo sorriso alle contraffazioni goffe dei cinesi, alle americanate in stile davvero becero costruite a Los Angeles e abbiamo sorriso – e tanto – quando il buon Mario Pili copiò un pezzo del programma della regione Lombardia, facendo diventare la Sardegna gonfia di province e di laghi. La sindaca di Carbonia ha superato il maestro della vicina Iglesias e ha deciso che nel suo comune il mare c’è eccome ed ecco che, da buona amministratrice, ha dichiarato che avrebbe avuto cura delle spiagge. La cosa strideva come il vecchio gessetto bianco sulla lavagna nera e non poteva reggere. In altri punti il suo programma sembra essere simile a quello del sindaco di porto Torres Sean Wheeler, anche lui grillino. La cosa curiosa però è che la sindaca ha provato una sterile difesa a chi le faceva notare che le spiagge di Carbonia fanno parte del libro dei sogni e ha dichiarato: “Potrebbe essere un errore dell’attivista che ha curato quella parte del discorso. Mentre lo leggevo – perché lo ha letto – non ci dato troppo peso perché il nostro è un programma studiato per andare incontro alle esigenze dei cittadini, non solo quelli della mia città, ma anche quelli del basso Sulcis. E’ cosi che deve essere inteso quel passaggio, come una sorta di divisione dei compiti perché può essere importante pulire le spiagge di una zona in cui Carbonia è la città di riferimento”. (le dichiarazioni sono riportate sul quotidiano La Nuova Sardegna, oggi in edicola ndr.). Copiare non è bello. Ma quando succede si può porre rimedio semplicemente scusandosi. La giustificazione della sindaca è, invece, alquanto originale. Intanto il discorso dell’insediamento dovrebbe essere letto, riletto, limato e pesato. Invece Paola Massidda lo legge per la prima volta in quel momento. Penso sia andata così perché lei, appunto afferma di non averci dato troppo peso mentre lo leggeva. Poi, giocando con un grande “scappellamento a destra” degno del grande Tognazzi, afferma che, in fondo, il suo programma è stato studiato per andare incontro alle esigenze dei cittadini. Signora sindaca, gli errori si ammettono subito e sempre. Sarebbe stato un buon inizio. I pastrocchi politici degni dei pasticcioni personaggi da prima repubblica, mi creda, non dovrebbero far parte dei militanti dei cinquestelle, araldi e difensori del nuovo e di un diverso modo di fare politica. Il copia e incolla è un vizio perverso che ha contagiato la vecchia classe politica. Da voi ci aspettiamo ben altro. Le auguro una buona giornata e un bel bagno a Scivu, bellissima spiaggia della marina di Arbus. Non è nel territorio del comune di Carbonia ma, per andare incontro alle esigenze dei cittadini, ci faccia un salto. Davanti a quel bellissimo e immenso mare potrà schiarirsi le idee e, soprattutto, segua un consiglio: se li scriva lei i discorsi e lasci perdere gli attivisti e, soprattutto, sotto l’ombrellone, se li rilegga. Il suo manifesto in campagna elettorale recitava: “Noi e voi, tante cose in comune”. Tra quelle, non annoveri il mare. Almeno nel comune di Carbonia.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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