Nicola “27 luglio 2016 9:31 Spero nell invasione degli stranieri che tanto adorate e difendete e spero che questi si facciano saltare in aria dove ci sono i vostri figli e i vostri genitori, spero che violentino le vostre figlie madri e sorelle, spero che vi entrino in casa a rubarvi tutto quello che avete… E poi voglio vedere quanto ancora fare i buonisti stupidi e ignoranti quale siete”.
Questo è un commento ad un post pubblicato un anno fa su Sardegnablogger, intitolato “Io, migrante, non vi devo spiegazioni”. Lo ha firmato un certo Nicola. Non è sardo e sulla sua bacheca Facebook è tutto un trionfo di inni al fascismo e a Mussolini, nonché di insulti irripetibili alla lotta partigiana e a chiunque appaia ai suoi occhi comunista.
Proviamo a riflettere un poco su quel commento. Abbiamo tutti paura del terrorismo, della follia di chi per fanatismo o squilibrio uccide a casaccio gente inerme. Abbiamo paura di queste carneficine. Abbiamo paura della morte violenta. Perché riconosciamo la vita come bene supremo.
Nicola non concepisce l’idea della migrazione per necessità che ho argomentato in quel pezzo di un anno fa. Nicola associa i migranti al terrorismo anche se non c’entra nulla, come dimostrano le biografie degli attentatori: quasi tutti nati in Europa e rimbecilliti all’improvviso nelle loro metropoli. Nicola non vuole il terrorismo, non vuole morti violente, questo sembra di capire dal suo furore.
Però spera che gli stranieri “si facciano saltare in aria dove ci sono i vostri figli e i vostri genitori, spero che violentino le vostre figlie madri e sorelle” eccetera eccetera. Quindi lui si augura che le stragi colpiscano chi sulla migrazione la vede diversamente da lui. E quindi il supremo valore vita nulla c’entra, con la sua foga. Per lui ci sono vite da difendere, altre da sacrificare perché la sua verità prevalga. Vite di serie A, vite di serie B. Nulla di anomalo, è solo razzismo. Anche se della specie peggiore.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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