Tra il 20 e il 22 gennaio, a Firenze, verrà eletto il “Birraio dell’anno”. Tra i 19 finalisti, selezionati tra le decine di birrifici artigianali sparsi per il territorio nazionale, c’è anche un sardo: si chiama Nicola Perra e vive e lavora a Maracalagonis, dove ha fondato la Barley, un marchio venerato dagli amanti della birra d’autore di tutta Europa. Perra, per la verità, Birraio dell’anno lo è già stato nel 2009, a pochi anni dall’avvio della produzione, quando era ormai chiaro che la sua passione per la birra era diventata una professione a tempo pieno. Per essere precisi lui sarebbe un ingegnere, ma la vocazione per i calcoli ed il rigore scientifico, anziché applicarla nei cantieri, l’ha esportata nella sperimentazione creativa della bevanda, con risultati apprezzati nel mondo intero. La Barley, per capirci, ha vinto premi di qualità anche in Irlanda, dove in fatto di birra hanno poco da imparare. Ecco cosa scriveva nel 2013 la guida Gambero Rosso sulla sua Friska, una delle dodici etichette della produzione Barley: “Se dovessimo allestire una nazionale dei birrai italiani, scegliendo ovviamente i giocatori in base alla qualità della produzione, Nicola Perra sarebbe un titolare inamovibile”. Giudizio finale sulla Friska? Tre bicchieri, cioè un dieci e lode. Invio un messaggio a Nicola per chiedergli dove esporti le sue bottiglie e quante ne produca all’anno: “Ciao Francesco, esportiamo negli Stati Uniti, in Germania (Monaco, Amburgo e Francoforte), Londra, Dublino, Corea del sud, Australia (Sidney e Melbourne). Con la partenza del nuovo birrificio nel dicembre 2015, riusciamo per ora a fare 150 mila bottiglie”. Ho nominato Nicola Perra Personaggio del giorno per due ragioni. Primo, è un testimonial prestigioso della Sardegna e contro un certo vittimismo di casa nostra, secondo cui nell’Isola non si potrebbe fare impresa a certi livelli. Con la sua competenza e la sua fermezza nella conduzione aziendale Perra ha dimostrato l’esatto contrario, confezionando un prodotto di alta qualità senza passare dagli scaffali delle grandi catene commerciali. Seconda ragione, Perra non ha abbandonato il suo paese natale, Maracalagonis, dove ha costruito il primo birrificio cui, in tempi recenti, se n’è aggiunto un altro, più grande. Un richiamo alle origini è anche presente nei nomi delle etichette: le sue birre si chiamano Macca Meda, Tuvi Tuvi, Sella del Diavolo e Friska, giusto per ricordare la provenienza del prodotto. Anche in un piccolo centro di poche migliaia di abitanti, in Sardegna, può fiorire una realtà imprenditoriale conosciuta ovunque. Ho scoperto l’acqua calda? Sarà. Ma ora brindo a questo successo sardo con una Friska ghiacciata.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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