Starace ripiegò la Repubblica del 24 gennaio 2017 e poggiò il giornale sul sedile dove Mussolini era solito riposare nelle pause tra l’una e l’altra pratica della dannazione eterna che scontava all’Inferno. Lo sistemò in maniera tale che restasse in bella mostra l’articolo di Diamanti sul consenso degli italiani per l’uomo forte. Mussolini gli diede un’occhiata distratta e lo fece cadere in terra per liberare il sedile, dove si accasciò esausto al termine di un lungo faccia a faccia con un demonio psicologo di Sassari che era riuscito a dimostrare al dannato che nel suo inconscio era sempre stato froscio. -Maledetti, questi moderni metodi di punizione sono più disumani di quelli vecchi. Un’intera vita di conquistatore distrutta. Starace gli si avvicinò premuroso -Duce, avete bisogno di qualcosa? -Sì, che ti levi dai coglioni. -Come è andata la seduta psico-punitiva di oggi? Di che cosa avete parlato? -Non sono cazzi che ti riguardano. -Avete letto, Duce? Starace raccolse il giornale e lo porse a Mussolini indicandogli il titolo dell’inchiesta -Duce, non tutto è perso: l’ottanta per cento degli italiani vuole l’uomo forte. -Quindi tu sei fuori gioco. -Voi scherzate sempre, Duce. E’ un riconoscimento del vostro ruolo nella storia. Un infermiere del reparto psichiatrico, con zoccoli e corna a torciglioni, comparve dal nulla -Signora Benedetta, il dottore l’attende tra mezz’ora per la seduta pomeridiana. E scomparve. -Duce, perché quello vi ha chiamato “Signora Benedetta”? -A chi? -A voi. -A noi chi? -A voi Duce dell’Impero. -Starace, cazzo, la vuoi finire con questo “voi” che non si capisce mai se stai parlando con me solo o con me e altri. -Comunque, avete letto l’articolo sull’uomo forte? Mussolini si massaggiò la caviglia su cui si notavano i segni lasciati da una fune. -Starace, questi non ti ricordano nulla? -Il distributore di benzina? -Appunto, Starace. -Duce, è stata l’immane conseguenze di piccoli, inevitabili e disgraziati errori. A esempio, se non aveste fatto la guerra sareste rimasto solo al comando. -Ma io la guerra l’ho fatta perché ero solo al comando. -Duce, se non aveste fatto le leggi razziali il giudizio della Storia su di voi sarebbe diverso. -Ma io le leggi razziali lo ho fatte perché dovevo atteggiarmi a uomo forte e in realtà ero già nelle mani dei crucchi. -Duce, se non aveste fatto le guerre coloniali l’economia italiana sarebbe più forte e moderna e voi avreste mantenuto il potere a vita. -Ma io le guerre coloniali le ho fatte perché il mio potere era fatto di cose così. -Duce, se non avessimo ammazzato Matteotti… -Starace, vaffanculo. Quando un popolo chiama “l’uomo forte”, sai chi si deve preoccupare? -I deboli, Duce. -No, l’uomo forte. -Duce, ma voi siete durato vent’anni e oltre. -E alla fine macerie e, personalmente, una fine ingloriosa. -E allora, Duce? -E allora l’uomo forte non conviene né al popolo né all’uomo forte. -Non capisco, Duce. -Per questo mi piaci, Starace. E ora levati dai coglioni che devo fare la psico-punizione.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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