Eh si, ci aveva azzeccato Paolo Conte: “tra i francesi che s’incazzano e i giornali che svolazzano”… Anche stavolta i francesi si sono incazzati e a svolazzare è stato nientedimeno che Le Monde, che sicuramente stava prevedendo la performance del nostro Fabio Aru, che con una prova superlativa ha conquistato ieri la maglia gialla e oggi, tra le difficoltà di una tappa dove è rimasto solo, continua ad indossarla meritatamente.
Ma veniamo a Le Monde e a tutta la stampa francese.
Ricordate la bella vittoria alla 5^ tappa, quella di Les Planches des Belles Filles? I francesi si erano talmente tanto incazzati che il giornale L’Equipe, lungi dall’esaltare la bella prova del nostro corridore, aveva relegato la notizia nelle pagine interne, mentre le Monde, proprio dopo quella tappa ha iniziato ad attivare la macchina del fango gettando ombre sulla carriera del nostro giovane ciclista, emigrato giovanissimo in Continente alla corte di Oliviano Locatelli, che le Monde ricorda ai lettori di toute la France come il manager arrestato nel 2003 con l’accusa di traffico di sostanze dopanti, ma prosciolto perché completamente estraneo alla faccenda.
Non basta. Il quotidiano francese, nel suo reportage di tre giorni fa, accusa Fabio Aru di far parte di una squadra il cui direttore sportivo, Beppe Martinelli, ha avuto nel passato, in squadre da lui dirette, ciclisti del calibro di Pantani, Garzelli e Simoni che hanno avuto problemi di doping.
Non sottolinea il giornale francese come si siano poi risolti quei casi: su Pantani si sono scritti fiumi di parole, e non è neppure chiaro quale sia la reale causa della sua caduta; di Garzelli fu provata l’involontarietà dell’assunzione di sostanze dopanti; Simoni, risultò positivo (e assolto) perché il doping era stato causato dall’ingestione di alcune caramelle.
Altra bordata di fango Le Monde la scaglia effettuando un vero e proprio contorsionismo dialettico: in squadra con Fabio Aru c’è Paolo Tiralongo, che secondo il quotidiano francese sarebbe stato intercettato mentre parlava al telefono col Eufemiano Fuentes, il medico spagnolo al centro di una delle maggiori inchieste sul doping che ha visto coinvolti diversi professionisti del ciclismo mondiale. Naturalmente il giornale non informa che Tiralongo ha querelato chi attraverso questa vicenda lo ha diffamato ed ha avuto la soddisfazione di veder condannati i detrattori.
E tutto questo perché? Perché ci avevano visto giusto i francesi: Fabio Aru avrebbe dato del filo da torcere al Tour e, dopo soli due giorni dall’azionamento della macchina del fango, il Campione italiano di ciclismo, il Cavaliere dei Quattro Mori, il giovane Fabio da Villacidro, arrivato terzo nella tappa di Peyragudes, sui Pirenei, ha conquistato la maglia gialla precedendo di una ventina di secondi l’avversario del team Sky, Chris Froome.
E anche oggi, nonostante le difficoltà di una tappa percorsa in solitudine, Fabio Aru ha mantenuto il primo posto nella classifica generale, con buona pace di Le Monde e dei francesi nel giorno in cui si ricorda la presa della Bastiglia.
Che s’incazzino i francesi, che s’incazzi Le Monde, che gli girino ancor le balle e che se vogliono andare al cine…al cine vacci tu!
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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