Il mio personaggio del giorno è l’avvocato che difenderà il ragazzo di Sassari che ha massacrato un giovane disabile a San Teodoro mentre la scena veniva ripresa dai telefonini. Non so esattamente che cosa sia accaduto e se questo tale sia proprio il bastardo (non nell’accezione di figlio illegittimo, sia chiaro, ma in quella di persona spregevole) che viene dipinto in quel video, ma penso che anche i peggiori bastardi, quelli che come dice il mio amico Eugenio Cossu bisogna fargli la radiografia per constatare quanto siano bastardi dentro, meritino giustizia. E penso anzi che simili personaggi siano simbolo della giustizia che a ogni costo deve essere dispensata. Avete letto il post che quel ragazzo ha pubblicato su Facebook dopo che lo stesso social lo ha sputtanato in tutto il mondo diffondendo quel video raccapricciante? E’ ancora più odioso, forse, del gesto stesso che ha compiuto. Si scusa, non fa mai male sul piano processuale e poi gente così non teme certo di umiliarsi. E cerca persino attenuanti: “Come pubblicamente è stato il male, sarà anche il bene, perciò chiedo scusa al ragazzo a cui ho fatto del male, sottolineo non è un invalido, e che l’accaduto non è privo di motivazioni se pur ugualmente ingiustificabile”. E chiede “scusa (anche) alla mia famiglia e scusa agli amici e non, che hanno dovuto vedere questa merda di video”. Cosa volete fare a uno così? Se andate a esplorare i commenti sui social ne vedrete come al solito di tutti i colori: vendetta e sangue, sostanzialmente. E quindi chissà cosa penseranno di me quelli tra questi giustizieri che leggeranno la mia riposta: semplicemente rendergli giustizia. E il mio personaggio del giorno è quindi l’ avvocato che sfidando una naturale e travolgente ondata di indignazione dirà: “Io rappresento il diritto e difendendo questa persona in realtà sto difendendo tutti noi e mi sto opponendo alla barbarie che probabilmente il mio cliente più di altri rappresenta”. Non so chi cazzo sia questo picchiatore. Non so quindi se sia un infelice, se abbia problemi familiari, se a sua volta sia un disabile, se abbia subito sanguinosi vulnus sociali o esistenziali che scarichi in manifestazioni violente. Non lo so e non me ne fotte niente, in questo contesto. Dico soltanto che mi auguro che venga giudicato al più presto e dico che sarà un eroe l’avvocato che farà di tutto perché i giudici applichino la legge senza tenere conto di emozioni e di ondate di sdegno. Dice Luigi Manconi che ogni cittadino sottoposto a giudizio è un corpo “affidato alla giustizia”, è sacro, e tutelando quel corpo stiamo difendendo noi stessi qualunque sia il reato commesso. Magari il prossimo che quel tale atterrerà a pugni e calci sarò proprio io, non si sa mai cosa può succedere nella vita. Ma io continuerò a pensare che tutelare lo stato di diritto, giudicare e non lapidare, mettere a tacere l’indignazione da bar dello sport, è il modo migliore di punire qualsiasi bastardo che in qualsiasi parte del mondo massacri di botte un innocente che non può difendersi.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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