Io mi sono fatto un film. E cioè che questa specie di blocco protezionista di Trump contro la Vespa sia in qualche modo il tentativo di vendicarsi della riabilitazione postuma dello sceneggiatore un po’ troppo democratico di “Vacanze romane” Dalton Trumbo. Oh, è proprio un film, quello che mi sono fatto. Roba inventata. Trump vuole bloccare i prodotti europei. Non ce l’ha in particolare con la Vespa ma anche con l’acqua San Pellegrino, oltre che con il formaggio Roquefort e mille altre cose del Vecchio Continente. Un cazzeggiamento, il mio, che però, come ogni buon cazzeggiamento, mi prende. E poi, alla fine, vedrete, cesserà di diventare cazzeggiamento perché di tutti quei prodotti la Vespa è quello che ha il più preciso valore simbolico del proprio Paese e anche di un continente che tra mille difficoltà sta cercando di diventare Paese. Sapete la storia della sceneggiatura di “Vacanze romane”? A scriverla fu uno dei grandi geni del cinema americano, Dalton Trumbo, che aveva il difetto di essere uno spirito libero e quindi inserito da Joseph McCarty in una delle sue liste nere di presunti comunisti e tifosi della Russia. E allora questa categoria dei presunti tifosi della Russia in America era meno tollerata di adesso che sembra portare anzi ad alte cariche. La prima, invece, quella dei presunti comunisti, è malvista anche ora; dico presunti perché di quelli veri non credo che negli Usa ce ne siano mai stati più di due o tre contemporaneamente. Insomma, Trumbo fu messo in galera e quando ne uscì, per campare, continuò a scrivere sceneggiature sotto falso nome, perché quelli della lista nera non potevano lavorare. Alle volte certi amici scrittori si prestavano ad attribuirsi la paternità dei suoi lavori e gli passavano sottobanco i relativi compensi. Uno di questi fu Ian McLellan Hunter con “Vacanze Romane”. E quando questa sceneggiatura vinse l’Oscar, Ian non si sognò neppure di andare a ritirare la statuetta e andò invece ad abbracciare il suo amico Dalton e piansero tutti e due. I geni, gli eroi e gli amici si vedono soprattutto nei tempi brutti, qual era il maccartismo. E a proposito di tempi brutti, ora c’è questo trumpismo che se continua porterà l’America a una rovina alla quale era andata molto vicina durante il maccartismo; e che non aiuterà certo l’Europa a non cadere nel fosso vicino al quale i nostri trumpisti stanno giocando a chi ce l’ha più duro contro gli immigrati e contro l’Euro. Se la Vespa diventerà la strega della nuova caccia alle streghe dell’America di Trump, io ne sarò contento. Io amo le streghe nella loro rappresentazione femminile di libertà e disprezzo verso la crudele stronzaggine di un mondo che le teme. Un mio amico e io, a cavallo di quella strega, una 125 rossa come il fuoco, tinta a mano da noi, e infatti si vedevano le pennellate, quando avevamo tipo diciannove anni abbiamo fatto il giro della Sardegna. Era una Vespa che avevamo costruito con i pezzi di tante Vespe comprati o regalati dagli sfasciacarrozze. Mi ricordo che il blocco del cambio costava un’iradiddio, roba come cinquemila lire, e l’avevamo pagato in numerose rate. Ma andava come una penna stilografica. Mettevi miscela, premevi sulla pedivella della messa in moto e non si fermava sino a che non finiva la miscela. Quando dormivamo nella canadese montata vicino alla moto, durante la notte ci affacciavamo dalla tenda a controllare che nessuno ce l’avesse rubata. Era il nostro tesoro. E quando infine, dopo centomila digressioni dalla Carlo Felice, arrivammo a Cagliari non sapevamo che cazzo farci, a Cagliari, e soprattutto dove andare a dormire, dato che non avevamo più una lira, salvo quelle per la miscela del ritorno a Sassari. Però Cagliari era la meta di quella lunga discesa a zig zag della nostra isola e la nostra strega rossa senza tanti perché ci portò dove le avevamo chiesto. E se glielo avessimo chiesto, ci avrebbe portato anche in America. Di quei due amici sono rimasto soltanto io. E in America non ci siamo mai andati. Ma ora non ne ho più tanta voglia.
L’illustrazione in alto è stata realizzata da Romina Fiore
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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