La Rai lo scorso 7 gennaio ha inaugurato una nuova rubrica dal titolo “Sono innocente”, dove si parla delle esperienze vissute da uomini e donne che per una serie di circostanze sono stati catapultati in un vero e proprio incubo.
La trasmissione è condotta, con garbo e sensibilità, da Alberto Matano, e nei racconti che finora sono stati portati alla ribalta appare in tutta la sua drammaticità come possa essere stravolta e sconvolta la vita di un individuo se solo si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, se ha avuto qualche legame con personaggi sbagliati in momenti sbagliati, se ha una certa rassomiglianza con qualcun altro o se ha lo stesso nome e cognome di altri.
Comune a tutti i casi è l’esperienza drammatica di essere rinchiusi in galera, di restare in isolamento o semplicemente di trascorrere mesi privati della libertà, che già è sconvolgente se si è colpevoli, figuriamoci se si ha la consapevolezza di essere vittima di un errore.
Alla fine di tutti questi casi la giustizia trionfa. Per alcuni è stato riconosciuto un risarcimento per il periodo di detenzione, per le ingiustizie subite, per i dolori sopportati, per lo sconvolgimento della vita, mentre ad altri il risarcimento è stato negato.
Domanda: Ma la giustizi è giusta nei confronti di chi ha ragione? La giustizia paga chi subisce ingiustizie? La giustizia premia chi si ribella alle ingiustizie?
Nei giorni scorsi il tribunale di Cagliari, nel giudicare l’ammissibilità dell’azione di classe di alcuni utenti del servizio idrico di Porto Torres, ha deciso l’accoglimento decretando la legittimità delle osservazioni degli utenti turritani e respingendo quelle di Abbanoa.
Soddisfatti? Manco per sogno!
L’ordinanza di accoglimento suona come una condanna: l’obbligo di pubblicazione per due volte dell’estratto della sentenza nei due quotidiani sardi.. Dice: “Bene, così potranno essere informati tutti coloro che vorranno aderire da qui ad agosto”.
Minchia! Ma cosa gliene frega agli utenti di Cagliari, di Gonnosfanadiga o di Pompu? E soprattutto sapete cosa costa questa “informazione”? La bellezza di 20 mila euro!!! E questa è giustizia? E questo è l’incoraggiamento a ribellarsi agli abusi e all’arroganza dei potenti? Insomma, aveva ragione Manzoni: la giustizia umana non è mai giusta, a volte è negata e spesso tardiva. Non resta che affidarsi a quella divina…ma io non credo!
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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