E’ una dedica molto speciale e sentita quella di oggi, in un periodo in cui la lentezza, invece di essere una conquista di libertà, viene scambiata per una prigione, per un semaforo rosso. La bicicletta meriterebbe il nobel per la pace, disse un giorno Alfredo Martini, a lungo commissario tecnico della nazionale di ciclismo. Perché, spiegò, chi va in bicicletta, notatelo, è sempre allegro, e fischietta. Mentre, aggiungo io, dentro l’abitacolo dell’auto ci trasformiamo, come in una mutazione antropologica, e tiriamo fuori il mostro che è in noi. Solo dietro la tastiera, forse, si diventa così rabbiosi e odiosi. Parolacce, insulti, improperi a tutto ciò che ci circonda. La bicicletta fa bene al corpo e allo spirito, dunque. Spesso, nel paradosso, fa anche guadagnare tempo. Non ho molto da aggiungere, perché le cose più belle le dice Enzo Pascalis, pioniere della mountain bike, autore della prima guida di itinerari in Sardegna (insieme a Chicco Porcu), “Sole Sale Salite”, che nella sua attività di viaggiatore in bicicletta ha percorso per il mondo centinaia di migliaia di chilometri in autosufficienza. Memorabili, tra le altre, le sue traversate della Patagonia. Nella clip di Simone Ruggiu, giovane regista che ha fissato, con grande intensità, l’eccezionale condensato filosofico dell’andare in bici, si resta colpiti dalla stratificazione di significati che questo semplice mezzo meccanico è capace di dare. Nella precedente vita, esordisce Enzo, viaggiavo tanto, ma già sull’aereo del ritorno mi ero dimenticato tutto. Viaggiando in bici, invece, ci si ricorda tutto del viaggio, ogni istante, e persino i profumi sentiti lungo il cammino, tutto. Il video è in gara in un importante concorso nazionale e dura solo tre minuti, e vale davvero la pena di guardarlo.
https://www.youtube.com/watch?v=5kJ4XPJXmE0
Non c’è altro da aggiungere.
Fiorenzo Caterini, cagliaritano classe '65. Scrittore, antropologo e ambientalista, è studioso di storia, natura e cultura della Sardegna. Ispettore del Corpo Forestale, escursionista e amante degli sport all'aria aperta (è stato più volte campione sardo di triathlon), è contro ogni forma di etnocentrismo e barriera culturale. Ha scritto "Colpi di Scure e Sensi di Colpa", sulla storia del disboscamento della Sardegna, e "La Mano Destra della Storia", sul problema storiografico sardo. Il suo ultimo libro è invece un romanzo a sfondo neuroscientifico, "La notte in fondo al mare".
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