Il Sindaco di Livorno, Del Movimento 5 stelle, è stato raggiunto da un avviso di garanzia e ha annunciato di essere pronto a dimettersi. La vicenda che lo riguarda ha a che fare con la gestione dei rifiuti a Livorno. Un incidente come può capitare a ogni sindaco anche onesto (anche se è più facile che capiti ai disonesti). Il Sindaco ha dichiarato quanto segue: “Sono fermamente certo di aver sempre agito per il bene dell’azienda e dei livornesi”, ma “se già durante le indagini preliminari dovesse emergere una condotta contraria ai principi del M5S sono pronto a dimettermi”.
E io mi chiedo, ma che vuol dire? Quando ad essere indagati sono politici di altri partiti, i 5 Stelle non dicono che devono dimettersi se “durante le indagini preliminari dovesse emergere una condotta contraria ai principi del M5S”. Dicono che devono dimettersi e basta, perché l’avviso di garanzia è ritenuto un segnale sufficientemente grave da interrompere un mandato amministrativo perchè incrina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Io potrei anche essere d’accordo, perché, fatto salvo il principio della presunzione di innocenza, è anche vero quello che diceva Paolo Borsellino, e cioè che un politico non deve solo essere onesto, ma deve anche sembrarlo.
Nogarin è probabilmente innocente, ma la credibilità di un partito che si vuole baluardo conto il malaffare passa innanzitutto dalla coerenza su certe questioni. Lo so che fa male, che fa incazzare perché la burocrazia è a volte talmente irrazionale e infida che anche una brava persona rischia di rimanere impigliata. Però, per non dare l’impressione che l’onestà e la trasparenza siano solo slogan per raccattare voti, mentre si è convinti che le regole valgono solo per gli altri perché alcuni uomini, alla fine, sono più uguali degli altri, Nogarin deve dimettersi ieri.
A meno che il Movimento non decida di scendere sulla terra ammettendo che amministrare è faccenda da esseri umani, che è possibile inciampare anche essendo onesti, e che non tutti coloro che stanno negli altri partiti sono automaticamente dei ladri.
Credo che non lo faranno mai.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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