Emma Morano aveva quattordici anni, gli stessi che ha oggi mio figlio, quando a Sarajevo Gavrilo Princip sparò all’arciduca Francesco Ferdinando, innescando la Grande Guerra e facendole perdere il primo fidanzato; aveva 44 anni, quanti ne ho io oggi, quando il Gran Consiglio decise di spodestare Mussolini e quando il Maresciallo Badoglio firmò l’armistizio, nel 1943. Chissà come e dopo quanto tempo le saranno arrivate le notizie, chissà come le avrà accolte e se ne avrà percepito la portata epocale, chissà se ha consapevolezza che nel suo esile corpo è contenuto un libro di storia contemporanea. Emma Morano da Pallanza – piccolo centro della Val D’Ossola, in Piemonte – è nata nel 1899 ed è la donna più longeva del mondo. Ha 116 anni ed oggi l’ho eletta Personaggio del giorno perché la sua biografia e le sue abitudini sfatano una buona quantità di nuovi luoghi comuni. Ed anche perché, qualche giorno fa, sono rimasto coinvolto in un cruento duello con una salutista che voleva vietarmi di mangiare carne, insaccati e salumi.
Da quando aveva vent’anni, la dieta quotidiana di Emma prevede tre uova al giorno, carne tutti i giorni e latte alla sera: se andate a vedervi le tabelle alimentari di un qualunque sito di igiene nutrizionale, troverete che al massimo sono ammesse sette uova alla settimana ed il consumo di carne va drasticamente limitato, mentre il latte sprofonda sempre più nella demonizzazione. Emma consuma venti uova alla settimana e con questa dieta è arrivata a 116 anni. E ci è arrivata nonostante un marito manesco, da quale si è separata, e da chissà quante e quali contravvenzioni alle norme del benessere, igieniche ed alimentari in voga oggi. Non sto certo sostenendo che le regole della corretta alimentazioni non servano, sono anzi importantissime. Ma il mistero della vita e della longevità sono così lontani dalle nostre certezze che è pura illusione pensare di poterli isolare in qualche schema o in poche regole. Emma Morano ci ricorda che è molto più quel che non sappiamo di quel che sappiamo.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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