Il personaggio del giorno sono ben due. Tiziana Ciprini e Virginia Raggi. Entrambe del Movimento Cinque Stelle (una Deputato e l’altra candidata a Sindaco di Roma), entrambe finite in prima pagina in queste ultime ore, in seguito a due iniziative diverse ma altrettanto in grado di suscitare reazioni forti. Le due iniziative, a mio avviso, ci chiamano a fare i conti con due diverse forme di idiozia. La Ciprini, in seguito alla strage avvenuta a Bruxelles, per dimostrare che i cittadini non sono protetti ha lasciato una valigia incustodita in una via secondaria della capitale belga e l’ha filmata per alcuni minuti. Siccome nessun artificiere è intervenuto in quel lasso di tempo, la Ciprini ritiene di aver dimostrato che fare attentati è possibile. In questo caso credo che l’idiozia sia quella dell’iniziativa stessa della Ciprini, evidentemente convinta che “sicurezza” non significhi “cercare di stare dietro i soggetti pericolosi anticipandone i movimenti quando è possibile” ma piuttosto “controllo totale di ogni singola azione di ogni singolo cittadino in qualsiasi momento e in qualunque luogo egli o ella si trovi”. Qualcosa che somiglia molto a una dittatura delle macchine tipo Matrix. L’altro personaggio, la Raggi, è finita nel mirino per alcune dichiarazioni rilasciate circa la società ACEA, società partecipata al 51% dal Comune di Roma. Secondo la stampa e molti autorevoli esponenti politici, le sue frasi avrebbero provocato un crollo in borsa del titolo, con conseguente danno per Roma e i cittadini romani. A mio avviso, in questo secondo episodio, l’idiozia che emerge è quella del sistema formato dalla finanza, dalla stampa e dagli avversari del Movimento 5 Stelle, a cominciare da quelli del PD. Infatti, che cosa ha detto la Raggi? Ha detto che in caso di vittoria del Movimento 5 Stelle a Roma, la nuova amministrazione si metterebbe a fare pulizia tra i vertici di ACEA. Non mi sembra una cosa così fantascientifica. O forse lo è, ed è per questo che è scoppiato il casino? Intendo dire che un candidato a Sindaco ha il diritto-dovere di indicare le sue intenzioni in caso di vittoria, anche e soprattutto quando riguardano l’amministrazione di soldi pubblici finalizzati all’erogazione di servizi al cittadino. Se la Raggi dice che vuole fare pulizia dentro ACEA e il titolo crolla, la riflessione che va fatta non è sull’idiozia della Raggi, che secondo me ha solo espresso una istanza di trasparenza, ma sul perché un titolo crolli al solo mettere in discussione un sistema di potere: lo stesso che era in piedi quando Buzzi e Carminati (Er Cecato) erano a piede libero.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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