Venerdì 2 settembre noi di Sardegnablogger eravamo a Borutta per una serata di lettura. Ci ha invitato l’associazione Andala Noa e siamo andati col solito entusiasmo. Qualche ora dopo lo spettacolo, rimettendo assieme i pezzi, mi sono anche sentito un pizzico orgoglioso.
Borutta è un Comune di 286 abitanti del Meilogu, in provincia di Sassari, a due chilometri da Bonnannaro e a cinque da Thiesi. Cap 07040. Se lo cerchi su Google maps, devi zoommare al massimo perché il suo nome appaia. In molti ne hanno sentito parlare perché nel suo territorio è compreso il monastero di San Pietro di Sorres, costruito quasi mille anni fa in stile romanico-pisano. Altri lo conoscono perché nel 1896 vi era nata Ninetta Bartoli, nel 1946 prima sindaca donna d’Italia.
Quando siamo arrivati alla “ex scuola elementare di via Pelau”, quella era la “lochescion” del nostro reading, attorno al caseggiato abbiamo trovato l’erba alta dei luoghi abbandonati e pensato che il posto non fosse quello. Invece sì, era quello. E dentro il caseggiato, lindo, ampio e dignitoso, abbiamo trovato gente che lavorava, progettava, s’ingegnava a risolvere i problemi di una comunità di 286 abitanti. A fine serata ne abbiamo parlato. Si chiama “cortile ex scuole elementari” perché di bambini, a Borutta, ce ne sono troppo pochi perché l’istituzione scuola possa continuare ad esistere, cosicché l’hanno chiusa e ora ci sono dentro altri servizi. L’anno scorso ha cessato l’attività anche l’ultimo negozio di alimentari: la gente va a fare la spesa a Thiesi, non c’era il tanto per tenere aperta una partita iva. Ai vecchi che non si possono muovere il pane viene distribuito casa per casa. “Tra trent’anni questo paese non esisterà più”, dice una signora della biblioteca comunale. Il parroco ce l’hanno part time: una giornata a Borutta, quella dopo a Bonnanaro. Anche l’ufficio postale apre un giorno sì e l’altro no.
Cronache di una piccola Sardegna che scompare. Eppure, qua si lavora, si progetta, ci si ingegna a risolvere problemi, non ci si rassegna all’assottigliarsi del numero degli abitanti: erano 750 al censimento del 1911, meno di 300 un secolo dopo. Ad agosto Andala noa ha organizzato al monastero un remake del banchetto medievale allestito per il matrimonio tra Adelasia di Torres e Federico II, 800 anni fa, riproponendo le portate di quella festa remota.
Al nostro spettacolo di lettura c’erano più di cinquanta persone, un quinto della popolazione. Sono orgoglioso di aver contribuito, per una sera, a questa forma di resistenza dei tempi moderni.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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