di Fiorenzo Caterini
Alcuni giorni fa mi sono imbattuto in questa notizia, pubblicata dal Sole24Ore.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-10-07/efficienza-sistemi-sanitari-italia-terza-singapore-e-hong-kong-120434.shtml?uuid=ABhYLp0B
Devo ammettere che ho pensato ad uno scherzo, ad una patacca, o una di quelle semplificazioni della stampa che finiscono per stravolgere la verità dei fatti.
Invece la notizia era vera e degna di fede, derivante da uno studio, della più importante multinazionale di elaborazione dei dati del mondo, la Bloomberg, e basata sui rilievi, tra gli altri enti internazionali, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In pratica la rilevazione, basata su dati oggettivi, sostiene che in Italia vige la sanità più efficiente d’Europa ed anzi, in pratica, del mondo, se consideriamo che è preceduta da due piccoli paesi, Hong Kong e Singapore, in pratica due città stato.
I miei campi di interesse sono molto lontani dalla sanità e dunque non sono in grado di confutare un così prestigioso studio. La mia esperienza diretta, per fortuna, è molto parziale e per sentito dire, sapevo di liste di attesa lunghissime e perciò mi ero convinto, fino ad oggi, che la sanità italiana era tra le peggiori.
Così, per sentito dire.
Ho provato a fare un mio sondaggio tra i conoscenti, e nessuno si sarebbe mai sognato che l’Italia poteva essere ai primi posti in una graduatoria del genere. Anzi, ho notato che questa notizia, come dire, ha dato persino un po’ fastidio.
Ha rimesso faticosamente in discussione delle credenze mediate dalla percezione comune basata sul “sentito dire”.
Questa cosa mi ha fatto riflettere molto sulla percezione che le persone hanno della realtà, che spesso è deformata dal risalto dato dalle cattive notizie.
Una cattiva notizia, un caso di mala sanità, ha certamente più risalto di tanti interventi positivi, anche miracolosi, che però non vengono considerati notizia.
Le cattive notizie hanno una corsia preferenziale nella retorica comunicativa di oggi, soprattutto in Italia, paese dove critica e lagnanze raggiungono livelli altissimi, persino illogici e irrazionali. Tempo fa mi prodigai a cercare di spiegare, probabilmente senza successo, che dire che “la Sardegna è la Regione più inquinata d’Italia”, è gravemente scorretto. https://www.sardegnablogger.it/la-sardegna-terra-piu-inquinata-meno-inquinata/ . Spiegare ragionevolmente che una delimitazione burocratica è cosa diversa dall’inquinamento vero e proprio non è facile, perché la comunicazione moderna, spesso, è irragionevole, e preferisce l’immediatezza, la pancia, e, purtroppo, lo scandalo, la critica, la negatività.
Spesso la comunicazione, per avere successo ed essere “venduta”, è costretta a percorrere le strade già battute dalla retorica di successo. Si formano delle credenze popolari che, nel mercato della comunicazione, non conviene correggere. Sono verità che “piacciono”, come diceva l’antropologo, “buone da pensare”.
Sapere che la sanità italiana è eccellente, ci provoca, dunque, persino fastidio. Avremmo preferito poterci lamentare e dire che tutto fa schifo. In un altro paese si sarebbero gonfiati il petto, in Italia invece la notizia è passata in sordina, nessuno l’ha condivisa.
Recentemente mi era capitata una notizia, ormai entrata nel comune sentire, del tipo “Italia paese più ignorante d’Europa”; poi leggendo bene, mi ero accorto che si trattava di un sondaggio limitato al problema dell’immigrazione. Una patacca insomma, che però è diventata virale, condivisa da tutti.
In Italia si condividono le notizie negative false e si nascondono le notizie positive vere. Un comportamento sociale davvero strano.
In pratica, se la notizia fosse stata: “in Italia la sanità peggiore d’Europa”, avrebbe fatto il boom di condivisioni sui social.
Perché?
Si potrebbe rispondere a questa domanda semplicemente sottolineando il carattere paradossale della società italiana. L’Italia è il paese dove un partito di governo, la Lega, bruciava le bandiere italiane in piazza, e poi accusava gli immigrati di chissà quali nefandezze. E’ il paese dove gli immigrati difendono la bandiera italiana e i partiti di governo la denigrano. Dove un Presidente del Consiglio invita a non pagare la tasse, e così via.
Oppure si potrebbe rispondere a questa domanda rimarcando il carattere perennemente lagnoso, petulante, ipercritico dell’italiano medio, che poi, come dicono a Napoli, “chiagne e fotte”.
Ma io credo che dietro questo fenomeno sociale vi sia quella che l’antropologo Carlo Tullio Altan chiamava assenza di “religione civile”. Come dire, in Italia le cose pubbliche vanno male e, se per caso vanno bene, o le distruggiamo o facciamo finta che vanno male lo stesso.
L’italiano ha un carattere fortemente individualista, ammettere che un servizio pubblico funzioni lo obbligherebbe a comportarsi in modo “civile”.
Ricordo quel parente che venne a casa mia a perorare la causa di quel politico che “ci aveva fatto avere il posto in ospedale quando babbo era stato male”.
Potremo mai rinunciare, noi italiani, a fregare il prossimo chiedendo, per noi, ma solo per noi, di eludere l’attesa di una visita, o di chiedere all’amico medico qualche agevolazione in ospedale?
Chiaro che no. Sono comportamenti ormai profondamente radicati nella società, che però vanno giustificati con la lagnanza, con la critica, eh, se non fai così, sei fregato.
Meglio dire che la sanità in Italia “è da terzo mondo”, anche se non è vero, e così faccio quello che mi pare.
Nel frattempo, alcuni anni fa, una riforma ha sensibilmente peggiorato una delle scuole elementari più efficienti del mondo, (http://www.unipd.it/ilbo/content/la-distruzione-della-nostra-scuola-elementare), e le risorse destinate alla sanità sono sempre meno, segnano un calo preoccupante a livello nazionale, specie negli ultimi anni.
Anche in Sardegna i tagli alla sanità dell’annunciata riforma appaiono discutibili, sembrano il risultato di quella applicazione ragionieristica che dai centri potere finanziari cala giù fino alle amministrazioni locali, e che invoca i tagli agli sprechi che si risolvono, immancabilmente, in un taglio indiscriminato allo stato sociale.
Dal dopoguerra ad oggi, scuola e sanità pubblica hanno garantito, nel nostro paese, istruzione e cure mediche di buon livello. L’attacco allo stato sociale che si sta compiendo in questi anni, a favore dei privati, pone a rischio dei diritti che il popolo si è faticosamente costruito.
Dire che tutto in Italia fa schifo, può apparire rivoluzionario. Invece no. E’ perfettamente congeniale e funzionale a quel sistema di potere che sta facendo di tutto per smantellare stato sociale e servizi pubblici, dentro una propaganda che ci fa credere che siano inutili e superati.
Difendiamo la scuola e la sanità italiana, prima che sia troppo tardi.
Per le lamentele ci sarà tempo.
Fiorenzo Caterini, cagliaritano classe '65. Scrittore, antropologo e ambientalista, è studioso di storia, natura e cultura della Sardegna. Ispettore del Corpo Forestale, escursionista e amante degli sport all'aria aperta (è stato più volte campione sardo di triathlon), è contro ogni forma di etnocentrismo e barriera culturale. Ha scritto "Colpi di Scure e Sensi di Colpa", sulla storia del disboscamento della Sardegna, e "La Mano Destra della Storia", sul problema storiografico sardo. Il suo ultimo libro è invece un romanzo a sfondo neuroscientifico, "La notte in fondo al mare".
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