“Io sono io e voi, chiaramente…”Così tuonò l’Onorevole Carla Ruocco, presidente della Commissione Finanze di Montecitorio – movimento cinque stelle – agli organizzatori di un convegno sulla Shoah. Dalla mail istituzionale (inviata da lei o dal suo entourage) è stato scritto: “Buongiorno, per la Presidente On. Carla Ruocco è stato riservato un posto tra le autorià? Una volta uno valeva uno e i deputati erano cittadini ma, a quanto pare, tutto questo è stato asfaltato – e molto velocemente – con la ruspa. Sono cose che capitano e, come direbbe qualcuno: “così va il mondo”. Si nasce rivoluzionari e si finisce davanti al caminetto con il pigiama e la pipa. Quello che però risulta sinceramente odioso è l’utilizzo dello stesso frasario condannato ad urla e “vaffanculo” nelle pubbliche piazze proprio da chi non sopportava i privilegi della “Kasta”.La trasformazione burocratica è il segno dei tempi, non possiamo rimanere tutta la vita degli intrepidi Che Guevara, ma non possiamo neppure finirla in farsa come i vecchi e quasi rimpianti democristiani sempre pronti ad un sorriso, ad un aiuto, sempre con il posto in prima fila vicino al vescovo o cardinale di turno. Adesso si capisce meglio la scelta di Lino Banfi come rappresentante dell’Unesco. Si voleva riportare tutto ad Alberto Sordi e alla sua indimenticabile personificazione del Marchese del Grillo che, infischiandosene brillantemente del motto “uno vale uno” dall’alto del suo terrazzo diceva sorridente: Perché io so io e voi nun siete un cazzo”!
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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