Ritirarsi il giorno che ad un altro ciclista, Froome, riesce l’impresa epica. Ritirarsi perché le salite diventano muri insuperabili e le gambe non rispondono ai pedali. Ritirarsi perché nonostante molta strada fatta in questi anni non è la stessa di quella che ha fatto Bartali. Fabio Aru ha mollato il giro d’Italia e dai minuti accumulati nei giorni diventava difficile continuare. Non è più un gregario e non poteva permettersi un giro nelle retrovie. Quel giro che ha dimostrato tutta la durezza nei tornanti impervi dello Zoncolan e che si è dimostrato insuperabile dalle parti di Bardonecchia dove Fabio non è mai transitato. Ha finito la sua corsa al Km. 41. Forse c’era troppa strada nei suoi sandali, forse c’era ancora la voglia di provare, di scuotere il corpo e la mente. Il ciclismo è uno sport che sa essere crudele e distribuisce le lacrime in moltissime parti: dalla salita della Cima Coppi alle discese che ne susseguono. Anche in pianura o prima del traguardo si può piangere e cadere. Bisogna mollare al punto giusto, essere consapevoli che i piedi non macinano più strada e il cervello va resettato. Lo hanno fatto in tanti e sono stati grandi campioni. Fabio Aru ha vinto anche stavolta e con lui tutti quelli che al giro si fermano o arrivano ultimi. Nel suo caso la vittoria è stata quella di bloccare il cronometro a due giorni dal finale, perché continuare sarebbe stato probabilmente deleterio al morale. Si può cadere molte volte nella polvere e si può ritornare nell’altare del ciclismo. Succede nello sport come nella vita. La cosa più importante è averne la consapevolezza e mantenere i sandali per terra. A diventare Bartali c’è ancora tempo.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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