Leggo dell’assoluzione del giornalista Mauro Pili dall’accusa di aver violato le leggi dello Stato per essere entrato, nel 2014, nell’area marina compresa nella base militare di Capo Teulada. Me ne rallegro: è un’ottima notizia e spero se ne sappia leggere il denso significato.
Pili era un parlamentare, al tempo, e aveva svolto il sopralluogo nell’esercizio delle sue funzioni politiche. Venne denunciato per aver ormeggiato entro il perimetro della base, accusa respinta dall’allora deputato che ha sempre asserito di essersi limitato a navigare su un gommone senza mai sostare nell’area interdetta al traffico civile. Il tribunale di Cagliari ha assolto Pili, sentenziando che il fatto non sussista.
Ci sono battaglie di principio che bisogna sposare, condividere e sottolineare. Anche quando vengono promosse da uomini e donne con le quali non si ha molto in comune. Io non sono certo un sostenitore di Pili. Ho sempre considerato un male, per la Sardegna, la sua politica urlata, la contraddittorietà delle sue posizioni, il suo vittimismo, la sua fantasiosa ricerca di complotti, la debolezza e la natura stessa dei suoi argomenti, il suo egocentrismo.
Però ad un parlamentare della Repubblica non può essere impedito di visitare una base militare. Non ci possono essere zone oscurate all’occhio della politica, al controllo del cittadino che Pili, nel suo esercizio, rappresentava. Non ci può essere qualcosa di sovraordinato alla politica. Mauro Pili, in quella sua battaglia, ha impersonato i valori della Democrazia.
E io sto con lui. Forse per la prima volta nella mia vita.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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