Non sette settimane e mezzo, ma cinquanta giorni appena… Tanto è il tempo che ci separa dalle elezioni del sindaco e del consiglio comunale a Porto Torres. Eppure il clima in una città desolata, provata da una crisi epocale, con problemi giganteschi, con una miseria terrificante, appare stranamente sereno. Pare si sia in attesa di un qualche avvenimento che provochi una scossa, siamo in presenza di una campagna elettorale strana in cui nessuno opera il primo passo, apre la bocca, aspettando la mossa dell’altro, la melina per scattare in contropiede. Atteggiamenti guardinghi, sospettosi, da duello all’Ok corrall, con pistole caricate a merda, dove mancano solo le note di “Per un pugno di dollari” che al minimo fruscio vengano sopraffatte dall’urlo finale de “Il buono, il brutto, il cattivo”… Eppure all’indomani della rovinosa caduta della maggioranza sembrava destinata a fare scintille, fuochi d’artificio, botti e ribotti, questa campagna elettorale, tra vecchi amici poi nemici, tra vecchi alleati poi avversari, che all’indomani delle dimissioni di metà dei consiglieri, se ne son detti di tutti i colori. Poi improvvisamente tutto si è calmato, in una surreale quiete dopo la tempesta. Gli “attori” si sono sgonfiati, i candidati ritirati, le truppe, cammellate e non, rientrate nei ranghi, la politica, già assente prima, ora del tutto dileguata. In realtà qualcosa sul terreno è rimasto: dopo un forsennato scambio di bordate da parte di chi mal ha digerito di essere mandato a casa anzitempo: cumuli di cacca di cui sicuramente dopo le elezioni nessuno sentirà la puzza, tanto è abituato, qualcuno, a rimuovere il passato pur di sedere a scaldare quello scranno. Parole grosse erano volate, insulti, offese, denigrazioni e persino diffamazioni di questo o di quell’ex consigliere, di questo o di quell’ex assessore da parte di altrettanti ex… ce l’hai presente un ventilatore? Uguale, ma anziché aria fresca…cacca, tanta cacca. Poi la calma, il silenzio guardingo di chi sta in agguato, la tregua armata, tutti rintanati a cercare candidati a supporto di vecchi marpioni inveterati. Ed ecco il vero volto del “politicante-tipo” turritano: il FAKE. Il fake è il protagonista di ogni dibattito, di ogni confronto, di ogni insulto, è il protagonista della campagna elettorale duepuntozero, il muretto a secco dell’età di feisbuc! E dietro ogni fake un personaggio neppure tanto difficile da individuare: si trova lo pseudo politico, che ne ha una decina; i supporter, che li riconosci fin dal loro ingresso sgrammaticato ed insolente; i gregari, che venderebbero la sorella pur di stare in coda a raccattar le briciole di un clientelismo che si è fatto, che si promette e si distribuirà. Insomma cosa ci si può aspettare da una politica fatta attraverso i fake? Solo ed esclusivamente kake.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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