Allora ricapitoliamo. Facebook tutela le forme di espressione che rispettano gli standard della comunità. E fin qui tutto bene. Quando poc’anzi mi è arrivata la segnalazione per una mia foto, sono andata ad approfondire quali siano questi benedetti parametri di sicurezza e riguardano:
1) Violenza e minacce Ovvero vengono rimossi i contenuti in violazione e qualora fossero rilevati seri rischi di danno fisico o minacce alla sicurezza pubblica.
2) Autolesionismo vengono rimossi i contenuti in violazione e che promuova o incoraggi automutilazione, disturbi alimentari o abuso di droghe pesanti.
3) Bullismo e intimidazioni Consentono agli utenti di esprimere liberamente le proprie opinioni su persone e argomenti di interesse pubblico, ma prendono provvedimenti in caso di segnalazione di comportamenti offensivi nei confronti di singoli individui.
4) Contenuti che incitano all’odio Non è consentita la pubblicazione che incoraggi la discriminazione di persone in base a razza, etnia, nazionalità, religione, sesso, orientamento sessuale, disabilità o malattia.
5) Contenuti grafici le immagini condivise per ragioni sadiche o per celebrare la violenza non trovano spazio su Facebook.
6) Nudo Facebook applica una politica molto severa in materia di condivisione di contenuti pornografici e con riferimenti espliciti al sesso, specialmente nel caso in cui siano coinvolti dei minorenni. Impongono anche delle limitazioni alla pubblicazione di immagini di nudità.
7) Identità e privacy È vietato pubblicare le informazioni personali degli altri senza aver prima ottenuto il loro consenso.
Alla luce dei parametri sopraesposti io, Romina Fiore, vengo bannata dalla Comunità con divieto di pubblicazione per 3 ore, di commenti e di like da apporre per aver pubblicato la seguente foto che viola:
il criterio 1 in ragione del fatto che una donna seduta sul cesso è evidentemente una minaccia alla sicurezza pubblica; il criterio 2 in quanto una donna seduta sul cesso spinge ragionevolmente ad ipotizzare ci sia a monte una serie di disturbi alimentari dei quali la foto in questione rappresenta l’effetto; il criterio 3 non credo d’averlo violato, boh; il criterio 4 in quanto una donna seduta sul cesso può innescare pensieri discriminatori nei confronti degli utenti affetti da stipsi; il criterio 5 in ragione del fatto che una donna seduta sul cesso, non trovando immediata soddisfazione nell’espletamento delle proprie funzioni corporee, potrebbe celebrare atti di violenza nei confronti dello spazzolone adiacente collocato per terra; il criterio 6 in quanto il cesso presente nell’immagine è un palese riferimento al sesso presente in una vasta letteratura porno; il criterio 7 in quanto non ho chiesto autorizzazione al cesso prima di pubblicare la sua foto.
Forse dovrei indignarmi e/o fare una veloce cernita dei miei contatti per ipotizzare chi, tra loro, abbia attuato la segnalazione selvaggia e bannare tutti i sospettati. Ma francamente me ne infischio.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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