Mi rovinarono il settembre del 1977. Il mio ultimo anno di scuola superiore. Decisero che si doveva cominciare il 20 settembre. Un affronto per chi, come me, considerava la scuola una cosa che partiva da ottobre a giugno. Ci dissero che dovevamo adeguarci agli altri paesi (fummo i primi, credo, a fare qualcosa perché ce lo chiedeva l’Europa) che avremmo avuto giorni di vacanza in più durante l’anno e che a settembre era più bello andare a scuola. Balle.Scorrazzavo ad Alghero tra il lido e la pineta di Maria Pia e quegli erano gli anni in cui a settembre si facevano le corse con le bici sulla sabbia, (penso che oggi ci sia l’ergastolo per cose del genere) si godeva l’arenile ormai quasi libero dai turisti che andavano via dopo ferragosto e il caldo non era insopportabile. Poi c’erano le varie Marinella, Barbara, Antonella, Federica che facevano il tifo per chi riusciva a raggiungere gli scogli vicino all’ospedale Marino correndo in bici sulla battigia. Ci tolsero quel gioco e mi distrussero la possibilità di poter dire a tutti che ai miei tempi la scuola iniziava il primo ottobre. Se avessero aspettato almeno un anno. Ed invece niente. Ne approfitto per augurare buona scuola a tutti perché ne avete bisogno, perché ne abbiamo bisogno. Spero soltanto che da qualche parte siate riusciti a correre all’impazzata sulla sabbia bagnata e che Marinella, Barbara, Antonella, Federica abbiano fatto il tifo per voi. Vale anche al contrario. Il 20 settembre 1977 la campanella suonò dieci giorni prima. Oggi è diventata la normalità. Approfittatene per fare una cosa piccola ma importante: siate curiosi e appassionati. La scuola, anche a settembre, ha un gusto speciale che solo da grandi riuscirete ad apprezzare.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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