Per capire dovete avere figli che arrivano alla laurea e quello non è il traguardo, come un tempo, ma la partenza. Dovete conoscere giovani di trent’anni che non sono mai entrati una banca perché non hanno un conto corrente e se chiedono un mutuo l’impiegato si mette a ridere. Giovani di trent’anni? Un tempo a quell’età gli dicevamo “donne” oppure “uomini”. Adesso gli diciamo “giovani”, per giustificare il fatto che ancora li manteniamo. I cicli della vita si sono spostati artificialmente, spuntano i primi capelli bianchi, una rughetta si insinua in fronte e sono ancora ragazzi. Per capire dovete andare un paio di volte alle mense e ai dormitori: bastano davvero una o due volte per scoprire che non sono soltanto barboni che hanno scelto quella vita, ma tante e tanti che hanno conosciuto una vita diversa, precipitati nella quotidiana sopravvivenza appesa alla Caritas o alle associazioni laiche da un prestito azzardato, da un licenziamento, da un divorzio che non potevano permettersi, da un negozio chiuso perché Amazon è più conveniente, da un contratto a tempo determinato che si rinnovava da anni e anni e che ti ha illuso di poterti fare una famiglia ma che improvvisamente ha imposto la sua determinatezza. Per capire dovete andare tra quelli che prendono il reddito di cittadinanza e vergognarvi di avere parlato di loro come di parassiti che rubano fondi ai veri investimenti che uno Stato deve fare. Per capire come chi ha un posto fisso se lo mantenga anche a costo della vita andate tra gli operai incazzati ai quali hanno detto che bisogna chiudere la loro fabbrica perché quei fumi li uccidono. Per capire dovete farvi spiegare come chi ha soldi ormai produca soltanto altri soldi per sé e non più lavoro per tutti e non c’è più alcun potere politico che lo obblighi a moderare la sua avidità. Per capire perché Salvini e quelli come lui vincano ovunque dovete prima capire tutte queste cose. Lui le ha capite e finge di essere il rimedio alla disperazione. Voi, ancora, non si sa da parte stiate. Quindi, sì, va bene, vi seguirò sempre nelle vostre lotte per l’integrazione, la tolleranza, le libertà civili, per l’ambiente. Vi seguirò ma con l’inquieta coscienza dell’inutilità. Sinché non imparate di nuovo chi siano i deboli e i poveri in questo mondo che la nostra generazione ha formato potrete al massimo divertirvi a fare i politically correct. La vera politica, fregando il popolo, la stanno facendo altri.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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