A grande richiesta, dopo il successo riscosso alla prima, viene riproposta venerdì 5 febbraio e sabato 6 febbraio alle ore 21 al teatro comunale “Andrea Parodi” di Porto Torres e domenica 7 febbraio alle ore 19 al Palazzo di città di Sassari (ex Teatro Civico) dalla Compagnia Teatro Sassari l’ultimo lavoro dall’accattivante titolo “Cant’è mara la fammi” adattamento e traduzione di Mario Lubino, liberamente ispirato ai due atti unici “Miseria bella “ e “Tre poveri in campagna” di Peppino De Filippo, per la regia di Alfredo Ruscitto. Con questo lavoro il Teatro Sassari affronta uno dei temi classici della comicità della storia del teatro : la fame. Una fame atavica che ci riporta ai capolavori del Ruzante, in cui i protagonisti quasi sempre appartenenti alle classi dei poveri contadini, vessati dai grandi proprietari terrieri e dei soldati di ventura che razziavano i campi coltivati, vivevano nella miseria più nera e nell’umiliazione inflitta ogni giorno dalla vita. Ma questa disfatta dell’esistenza ancora oggi genera una irresistibile comicità. Ed è proprio a questa grande tradizione che s’ispira Miseria bella, una farsa in un atto dai toni brillanti e malinconici. Venne rappresentata la prima volta al teatro Kursal di Napoli dal “Teatro umoristico” dei fratelli De Filippo nel 1931, riscuotendo un clamoroso successo, e da allora continua a riscuotere consensi incondizionati da parte del pubblico. E’ la storia di due poveri artisti, senza fama: Eduardo lo scultore e Vittorio , pittore e poeta, che vivono da un mese in una soffitta in affitto senza però pagarlo, in condizioni di estrema povertà. Ma il problema più impellente è che non mangiano poiché non hanno i soldi. La situazione nella sua drammaticità assume toni esilaranti grazie ai numerosi lazzi e gags che si creano quando entrano in scena i vari personaggi. Il secondo atto unico “Tre poveri in campagna” che il grande Peppino De Filippo trasse da “La scampagnata dei tre disperati” di Antonio Petito, è ambientata agli inizi del secolo scorso. Narra le vicissitudini di tre poveracci che per cause diverse sono completamente squattrinati. L’unico pensiero che li accomuna è la fame! Nel tentativo di rimediare un pasto capitano casualmente in una trattoria di campagna gestita da un oste sanguigno e irascibile. Ne sono interpreti Mario Lubino, Alfredo Ruscitto, Alessandra Spiga, Paolo Colorito, Michelangelo Ghisu e Pasquale Poddighe. Scenografia Vincenzo Ganadu; allestimento Scenosist; luci e fonica Marcello Cubeddu. Patrocinio Regione Sarda, Comune di Porto Torres e Fondazione Banco di Sardegna. Info 079/200267 e 349/1926011. teatrosassari@tiscali.it.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.022 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design