Discriminare è un verbo che non passa mai di moda. Lo subiscono moltissime persone nelle varie latitudini del mondo. Si discrimina per razza e per sesso, per casta, per età, ma quando a farlo è una donna nei confronti di un uomo è la classica notizia dell’uomo che morde il cane: tutti siamo pruriginosamente interessati. Marissa Mayer è un nome che non dice moltissimo a noi che, frettolosamente camminiamo tra le notizie. Non è una sportiva, non è una modella, non è mai stata nella casa del grande fratello e non è indiziata di essere l’alter ego di Elena Ferrante. Marissa Meyer è un personaggio importante per la finanza e per chi segue certe notizie. Lei è lo chief executive officer di Yahoo!, ovvero la top manager, la numero uno di un motore di ricerca su internet , azienda che negli ultimi giorni è stata sulla ribalta delle cronache a seguito del furto dei dati di mezzo miliardo di utenti Yahoo!. Ma ciò che oggi la rende personaggio del giorno è legato ad una denuncia attuata nei suoi confronti da parte di un uomo che l’accusa di discriminazione nei suoi confronti e degli altri dipendenti maschi del gruppo. Mr. Scott Ard, ex dirigente dell’azienda, ha intrapreso un’azione legale contro la top manager perché è stato licenziato. All’interno di “Yahoo!” si fa carriera e ricevono promozioni solo le donne semplicemente perché sono donne. Pare che 14 su 16 dirigenti editoriali del motore di ricerca siano donne e la valutazione messa in atto dall’azienda estremamente discrezionale avrebbe portato al licenziamento di oltre 50 uomini. Fare carriera per sesso o per casta è una vecchia storia. Per una volta, lasciatecelo dire, la discriminazione fa sorridere. Non è giustificabile, certo, però fare carriera in quanto donne e non in quanto uomini è un punto di vista decisamente originale, figlio dello specchio dei tempi. Anche le donne, a quanto pare, si adeguano all’universo gonfio di competizione che una volta apparteneva solo ai maschietti.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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