Quelle di settembre, a Rio, saranno le ultime gare della campionessa fiamminga Marieke Vervoort.
Marieke ha trentasette anni. Colpita da una malattia degenerativa, gli ultimi sedici li ha vissuti su una sedia a rotelle. Spingendola sempre più forte ha scoperto di avere un traguardo da conquistare. E’ diventata l’atleta più forte della nazionale paralimpica belga di atletica. Oro e argento ai Giochi di Londra, tre titoli mondiali a Doha, quattro primati mondiali alle spalle. In Brasile punta alla medaglia nei 100 e 400 metri.
Ai giornalisti di France 2 ha raccontato che la sedia da competizione serviva a cacciar via i brutti pensieri, a combattere paura, tristezza, sofferenza e frustrazione. A vincere medaglie. A correre forte, più forte degli altri, senza potersi muovere.
Marieke, però, non ce la fa più. Ha spiegato che i dolori sono sempre più forti, che la notte non riesce a dormire, che stavolta ha avuto persino il timore di non essere nemmeno convocata. Marieke sa che non potrà più correre. Ma sa anche che correre è la sua unica ragione di vita. Per questo, dopo le gare di Rio, ricorrerà all’eutanasia.
Lo ha annunciato con una naturalezza disarmante, mettendo in chiaro che è concentrata su Rio, per vincere le due gare che la opporranno alla sua rivale canadese, per spingere ancora più forte le ruote della carrozzina e tagliare per prima il traguardo. Per l’ultima volta.
“Per i miei funerali niente chiesa, caffè o dolci. Voglio che tutti abbiano un calice di champagne in mano, e che brindino pensando a me (…) Perché lamentarsi? Non serve a niente. Apprezzate le cose che riuscite a fare e rendetevi conto della vostra ricchezza“.
Le Paralimpiadi saranno dal 7 al 18 settembre. A Rio non potrò andare. Ma mi piacerebbe spingere con il pensiero la carrozzina di Marieke verso l’ultimo traguardo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design