Diciamolo, anziano e panda (Fiat Panda), sono un binomio inscindibile, un tutt’uno, un’unità, il Pandziano! Assieme viaggiano senza dividersi, perché la Panda senza anziano non è una Panda. Tutt’al più una Uno. E l’anziano non ha altre macchine all’infuori della Panda. È il primo comandamento per una serena vecchiaia.
Non parlo ovviamente dei modelli nuovi, quelli fanno parte della flottiglia Abbanoa, infatti è stata eletta l’auto più venduta nel semestre 2017. Parlo del modello prodotto dal 1980 al 2003. Quel cartonato che poteva anche decollare, anche solo col maestrale. Il modello con il cacciavite incorporato come fermacristallo dello sportello, ereditato direttamente dalla 127. È talmente tanto un accoppiamento collaudato negli anni che so di sicuro che se cerco tra le notizie “anziano in panda” come keyword, qualcosa ne viene fuori di sicuro che siano contromano in autostrada o che imbocchino la rotonda in senso orario. Lo trovi!
Ma per me è il personaggio del giorno perché se qualcuno a Sassari ha visto una donnina docile con le buste della spesa che a un certo punto ha berciato «Macosaaacazzoootiurliiii», facendo anche la mano a paletta, ecco… ero io.
L’antefatto: sono ferma al semaforo, partono le auto senonché un pandino di quel verde acqua con cui quasi rigorosamente sono colorati i pandziani o le pandziane, non so ancora se si debba declinare al maschile o al femminile. Comunque la panda con a bordo un signorotto anziano, parte pian pianino e alle spalle il solito rompicoglioni che se te lo trovi dietro mentre stai superando, inizia a lampeggiarti da 2km prima, lo stesso che suona sempre e comunque il clacson al semaforo, lui ha un sincronismo invidiabile col verde. Lui a cui stanno per scadere le uova e deve rientrare subito a casa, lui che sta andando a salvare una blatta dalla morte certa sotto una ciabatta sicché fatelo passa’, lui che invece non ti fa passare manco a Natale sulle strisce e magari ti fa pure le facce da maniaco mentre tu indugi in mezzo alla strada. Insomma lui inizia a strombazzare, ha fretta lui. Levateve d’ar cazzo che c’ho ‘na missione. Insomma lui mi guarda facendo “no” con la testa, cerca complici, cerca supporto. Cerca intolleranti da bitume come lui. Ma a me scatta l’embolo, mi si gonfia la vena in fronte perché sono promotrice dell’azione #nontoccatemiglianziani. Cioè voi dovete prostrarvi quando vedete un anziano in panda, perché è una divinità e non potete dissacrare la strada su cui viaggia. Respect, cazzo! Potrebbe essere vostro padre e non parlo solo dell’età. Potrebbe essere vostro padre per davvero (Mater semper certa est, pater numquam), quindi ribadisco «Macosaaacazzoootiurliiii»
Il giovine stranito da una reazione che non si aspettava, supera appena può con lo sgommo amplificato dall’attrito su strada, l’anziano ignaro di tutto procede con la sua andatura gommosa che quasi fa rimbalzare la vettura mentre avanza popopopopo. Ora io vorrei chiedervi perché avete tutta questa fretta? Sinceramente, siete in ritardo per un appuntamento per davvero? Una visita medica? No perché posso capire una tantum ma ogni volta in ogni semaforo con o senza lavavetri, ci siete voi. Ma basta perché non siete voi il personaggio del giorno, quindi levatevi voi e i vostri abbaglianti sincopati.
La musica si fa lenta e torniamo a parlare della specie in questione con il nostro Piero o Alberto Angela. No per questioni anagrafiche è più giusto ci sia Piero. Allora, queste creature come ho già scritto non si accorgono dell’insistenza e insolenza altrui, sicché diventa anche uno spreco stargli addosso e tampinarli. Loro con faccina docile, finestrino aperto perché l’aria condizionata non era ancora di serie, ma non spalancato del tutto, per evitare colpi d’aria sulla schiena sudata. Anche se preventivamente la seduta è rivestita da strani coprisedili lignei e pralinati che pare facciano traspirare e forse regalano anche dei massaggi decontratturanti. Loro vanno per la loro/nostra strada, forse a raggiungere cantieri. Zelanti e rispettosi di ogni cartello che trovano. Aprono la bocca per ossigenarsi meglio e quando ruotano il volante lo fanno a scatti e senza mai incrociare le mani come hanno insegnato a scuola guida, regola che nessun altro esegue, tranne loro.
Non importa se poi tutt’attorno accadano gli incidenti più assurdi, voi i pandziani non me li dovete tocca’ Quindi non cercatemi come complice, io li difenderò sempre e comunque. Tranne una volta, quella volta la panda verde acqua non si fermò per tempo facendomi carambolare mentre attraversavo con il verde dalla mia, il signore in questione si mise a questionare dicendo che non stavo guardando “Embè era rosso per te, davo per scontato ti fermassi” Ma quello lì io lo so, non era docile. Aveva l’aria arcigna, una vera faccia da schiaffi e di sicuro non aveva il coprisedile traspirante e non era neanche anziano, fingeva per non pagare le tasse.
Anzi ora che ci penso bene non era neanche una Panda. Era una Marbella.
#nontoccatemiglianziani
Sparo pixel alla rinfusa, del resto sono nata sotto un palindromo (17-1-71), non potevo che essere tutto e il contrario di tutto. Su una cosa però non mi contraddico «Quando mangio, bevo acqua. Quando bevo, bevo vino» (cit. un alpino)
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