C’è una bufala che, anziché latte per squisite mozzarelle, sforna quotidiane tonnellate di sterco.
È quella che pascola sulle fertili praterie della rete internet e alla quale Sardegna Blogger consegna oggi l’ambita onorificenza di personaggio del giorno.
La bufala internettiana è bestia dotata di estremo cinismo. Agisce indifferentemente in tempi di pace e di guerra, di gioia e di dolore, approfittando del pressapochismo e della disinformazione. La condivisione delle singole defecazioni e la pericolosa epidemia di iposmia che dilaga in Italia le consente di creare autentiche distese di sterco persino nei luoghi più impensati.
E così, mentre si spala nelle macerie dei borghi rasi al suolo, ecco spuntare il complotto del Governo ladro e infame che degrada la magnitudo del sisma per evitare il risarcimento dei danni. La teoria cospiratoria è gettonatissima e non prevede certo verifiche ma immediate condivisioni e commenti rabbiosi.
Spesso la bufala si traveste da agnello. Destinare il jackpot del Superenalotto ai terremotati non è solo una stupidaggine colossale come concetto ma è pure decisamente impraticabile, dal momento che Sisal è una società privata che gestisce il concorso in concessione. L’idea è stata persino sposata da politici di lotta come Giorgia Meloni e da altri di governo, come il deputato del Pd, Antonio Boccuzzi. Idiozia bipartisan.
Altre volte la bufala si traveste da iena. Ma come??? I terremotati italiani in tenda e gli immigrati in hotel a 5stelle, serviti e riveriti, pagati 30 euro al giorno più ricariche telefoniche, ricchi premi e souvenir? Salvo poi scoprire che anche da quelle stamberghe in cui vengono ospitati sono partiti volontari di pelle scura per dare una mano ai soccorsi, devolvendo i loro 2,5 euro (due virgola cinque, non venticinque eh?) di sostegno economico quotidiano che si chiama pocket money. La semina dell’odio non conosce barriere, nemmeno quelle del lutto. Ma sembra concedersi una tregua quando in manette finisce lo sciacallo vero. Aveva preso il treno appena appresa la notizia del terremoto, era partito per cercare soldi e preziosi nelle case crollate. Ma era napoletano, lo sciacallo. Meglio non condividere e lasciare decantare la notizia, in attesa del prossimo straniero da lapidare che non tarderemo a trovare.
Infine c’è la bufala travestita da leone. Poteva mancare Putin in questo dannato circo? L’offerta di solidarietà all’Italia per il terremoto è arrivata da tutti i capi di Stato del pianeta ma sembra che l’abbia fatta solo Vladimir il Grande. Siamo arrivati a spacciare droga pesante, come i 10.000 cosacchi della protezione civile russa in marcia verso l’Italia. Putin mi ricorda la pubblicità di un amaro, con variazione sul tema. Per l’italiano che non deve chiedere mai. Basta non criticarlo perché è notoriamente molto permaloso. E questa non è una bufala.
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