Sulla morte di Dj Fabo fioccano le prese di posizione della politica ma “stasera non ve ne leggeremo nessuna perché, probabilmente, meritano questo”. Enrico Mentana, nel commentare la vicenda del tetraplegico costretto a recarsi in Svizzera per porre fine a una vita divenuta invivibile, ha sicuramente usato un’arma impropria per il giornalismo. Ma lo ha fatto con la certezza di colpire nel segno.
Dalla morte di Eluana Englaro sono trascorsi otto anni, nel corso dei quali la politica italiana non ha fatto altro che commentare, raggiungendo baratri del pensiero inimmaginabili nel folle tentativo di imporre la “propria” concezione dell’etica a tutti, nessuno escluso. E se è comprensibile l’opinione del Vaticano che, sul caso Englaro, non esitò a evocare la parola “omicidio”, lo sono molto meno le frasi vomitate dal codazzo di politici deferenti e reverenti che dimenticano di vivere in uno Stato laico, indipendente, si suppone, dall’autorità religiosa. Sarebbe il minimo sindacale.
In otto anni, questa gente che riscalda poltrone in Parlamento per poi scatenarsi a parole quando il problema si ripresenta inesorabile, è riuscita a produrre la bellezza di sedici proposte di legge. Che farebbe pensare a un clamoroso sforzo di fantasia e di instancabile lavorìo se non fosse la solita manovra bel organizzata per allungare i tempi e mettere i bastoni tra le ruote a chi prova a dare una risposta sensata a una questione sempre più spinosa. E comunque, da quelle sedici proposte si è arrivati a una sola, fatta di appena cinque articoli. È ferma da tre anni. Nel frattempo, la Lega ha preparato 2500 emendamenti, Area popolare (trattasi di Lupi, Sacconi e company) 1118. Totale: 3618 emendamenti per cinque articoli.
È chiaro che i nostri scaldapoltrone giocano a farsi i dispetti, salvo poi chiedere spazio a giornali e tivù per annunciare cose che non hanno il coraggio di fare oppure, sempre più spesso, imporre con arroganza e senza il minimo rispetto la “propria” concezione dell’etica. L’ultras cattolico, Mario Adinolfi, si è spinto a dichiarare che “Hitler, almeno, i disabili li eliminava gratis”. Come rispondere a una simile idiozia? Mentana deve averci pensato su e deciso che, davvero, non meritava nemmeno una citazione. Così come le esternazioni di tutti coloro che possono e devono dare risposte. Per questo hanno chiesto un voto e sono stati eletti. Se non sono capaci di farlo, almeno capiscano quando è il momento di stare zitti. Sono assolutamente certo che non l’abbiano capito. Ma stavolta, se non altro, hanno trovato una porta chiusa.
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