Il volo è sempre stato utilizzato come metafora: dalla matematica, alla scienza, passando per la letteratura.La paura di volare è tradotta come l’impossibilità ad avere visioni, di voler restare con “i piedi per terra”: quelli che non volano non osano. E così sono nati i simboli: l’aquila, il falco, il drago, la poiana, volatili che sono finiti in migliaia di scudi e di riferimenti mitici.Il 3 gennaio 1496 quel folle gigantesco di Leonardo Da vinci sperimentava, purtroppo senza successo, la sua macchina volante.Ora, il problema non è legato al fatto che non sia riuscito nell’intento e quindi ha fallito, ma è l’esatto contrario. Leonardo ha osato pensare, studiare, provare, tentare. Ha avuto la visione. Nella storia i visionari sono persone “eccezionali” , eppure nel linguaggio comune il “visionario” è quasi sempre uno che cammina sulle nuvole, dotato di poco senso pratico, come se per progettare una macchina volante non ci voglia concretezza. I visionari sono quelli che hanno avuto l’arguzia di andare oltre lo steccato, il muro, le ipocrisie. Insieme a Leonardo ricorderei Galilei, Luther King, Steve Jobs, Sant’Agostino e Gesù Cristo, Napoleone, probabilmente Garibaldi anche se nutro qualche dubbio nei suoi confronti, sicuramente Che Guevara e Pier Paolo Pasolini tra gli intellettuali.Volare non è semplice, non solo per paura ma anche perché molte persone non conoscono “i fondamentali”.Camminando sulla quotidianità e sulle speranze auspicate da tutti per il nuovo anno appena cominciato gente in grado di volare ne vedo pochissima: siamo impantanati in un grandissimo pollaio dove, al massimo, produciamo uova per frittate.Di volare, alla Leonardo Da Vinci, da queste parti non c’è proprio nessuno.
Giampaolo Cassitta
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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