Per quale motivo i pastori di Bitti che accettano di parlare con Briatore o promuovono un incontro con lui dovrebbero sentirsi traditori, una vergogna per la Sardegna o un pessimo esempio? Me lo chiedo perché questi sono alcuni dei commenti che ho intercettato in rete sull’incontro in Barbagia tra mister Billionaire e gli allevatori della zona. Ora, se un imprenditore (l’allevatore) che ha difficoltà a sopravvivere cerca delle sponde, degli aiuti o di stabilire un dialogo e una collaborazione con un altro imprenditore (Briatore), qual è la vergogna? Spiegatemelo, perché io non riesco a capirlo. Ora, io lo so che Briatore non è certo un esempio di simpatia, che certe sua sparate possono apparire fuori luogo e che lui e il suo locale passano per emblemi di quella Costa Smeralda kitsch e priva di connessioni con la Sardegna che le sta attorno. Però, che piaccia o no, Briatore è un imprenditore conosciuto in tutto il mondo e il Billionaire è una vetrina, per un pubblico particolare. Non ci eravamo detti che il turismo delle coste doveva essere, appunto, una vetrina? Un mercato a portata di mano dove le nostre produzioni agroalimentari potevano trovare interesse ed acquirenti? Ecco, cosa credete che stiano cercando di fare, i pastori di Bitti? Poi magari non se ne farà nulla, poi magari Briatore il negozio a Porto Cervo con i pecorini in mostra non lo aprirà mai, ma intanto i suoi interlocutori di Bitti stanno cercando di capire se questa sia un’opportunità. Se avete un bar, il caffè o l’amaro lo servite solo a quelli che vi stanno simpatici o anche a Briatore, se dovesse mai mettere piede nel vostro locale? Sarebbe ora che la smettessimo di farci del male e di trovare disonorevole l’impegno di chi cerca di vincere la rassegnazione. Abbandonarsi alla rassegnazione: quello sì, è disonorevole.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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