Ero rimasto a Paola Taverna, la pasionaria del movimento 5 stelle, che combatteva indomita nell’arena dei no-vax, sfanculando tutti, compresi i medici e chi vedeva nel vaccino obbligatorio una soluzione ad una serie di problematiche che potevano insorgere nei contatti tra minori. In realtà vedevo anacronistico obbligare le persone a fare ciò che è “normale” fare senza bisogno di un decreto. Mi son dovuto ricredere quando si è scoperto che molti genitori “furbi” hanno presentato false dichiarazioni ai dirigenti scolastici e mi son detto, sottovoce: “non ce la possiamo fare”, questo è un paese che ha bisogno di un decreto anche per andare a fare la pipì. Ero rimasto a Paola Taverna ardita e fiera rappresentante di questo popolo che non voleva obblighi, non voleva costrizioni, che il vaccino era il male assoluto, che molti bambini a seguito della profilassi si erano sentiti male, erano rimasti invalidi, alcuni erano addirittura morti. Erano una piccolissima minoranza che faceva molto rumore, tanto che anche nel nuovo governo si erano prodigati in quell’italianissimo modo di non risolvere le cose, inventandosi un obbligo flessibile. Insomma, ero rimasto a Paola Taverna tosta e dura, con un frasario dirompente e tipicamente romanesco e scopro che lei, la pasionaria, l’ardita Paola, dichiara che “ho avuto l’opportunità di informarmi e di scegliere e ho scelto di vaccinare mio figlio”. Ditemi che non è vero, ditemi che è una bufala. Paola, la mia Paola, la Giovanna d’Arco de noartri, la colorata e graffiante Paola ha tradito il popolo dei no-vax con un semplice ragionamento. Chiedo: ma non si poteva informare prima e ci avrebbe risparmiato questa terribile sceneggiata melodrammatica della quale, sinceramente, ne avremmo volentieri fatto a meno?
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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