“Sei d’accordo che Pinna non possa rimanere nel Movimento 5 Stelle?” Tuonava il buon Beppe dal suo Blog nel novembre del 2014 che, con la sua domanda tendenziosa, impartiva un sotterraneo ordine di scuderia ai suoi discepoli: – Levatemela dai coglioni! – E amen.
Ai pentastellati tutto si può rimproverare, ma non che non siano ubbidienti agli ordini di babbo e, mano ai mouse, hanno emesso il verdetto. Hanno partecipato alla votazione 27.818 iscritti certificati. Ha votato SI il 69,8%, pari a 19.436 voti. Ha votato NO il 30,2%, pari a 8.382 voti. Dove ovviamente la maggioranza di sì a una domanda negativa (solitamente sconsigliata nei sondaggi) significava un “fuori dalle balle, cara mia.”
A nulla erano valse le risposte di Paola Pinna che, novella Martin Lutero de noantri, affiggeva i carteggi dei rimborsi dei bonifici sulla sua pagina Facebook.: “Ho versato la parte dell’indennità parlamentare prevista dal codice di comportamento al Fondo di garanzia per le Pmi e i risparmi sui rimborsi forfettari di soggiorno a Roma alla Caritas”. Ci mancava solo un bel link di Lercio a suggellare la rendicontazione ed il cerchio si sarebbe chiuso con tutta l’ufficialità che l’operazione imponeva.
Ma la nostra eroina non si perdeva d’animo e dopo essersi guardata un po’ intorno a marzo entrava a far parte di Scelta Civica perché solo così “poteva lavorare per i sardi”, ipse dixit.
Non è trascorso neanche un anno da quel cambio di casacca che Paola Pinna, uscita dalla porta, si rifà il maquillage e rientra dalla finestra con un abile passaggio nel Partito democratico.
“L’approdo nel Pd è la naturale conclusione di un percorso politico lineare” ha dichiarato. Che poi, detta così, quell’ormeggio dopo un’espulsione e un anno di un nulla di fatto con Scelta Civica, è affermazione abbastanza equivoca che svela il volto di un partito di bocca buona e pigliatutto, senza tanti complimenti.
Che fossimo in presenza di un Parlamento trasformista non è certo una novità, l’emorragia negli ultimi anni ha investito trasversalmente un po’ tutti i partiti, ma a quanto pare è il PD ad affascinare particolarmente gli instabili. Il partito democratico è certo padrone di fare opera di riciclaggio tutte le volte che lo ritiene utile, ça va sans dire. Ma anche l’elettorato è altrettanto padrone di trarre le proprie conclusioni.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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