Io volevo parlare d’altro, lo giuro. Volevo parlare di quanto successo nella cittadina francese di Calais, “ostaggio”, per usare le parole del suo sindaco, di un migliaio di migranti provenienti dall’Eritrea.
Gli immigrati si ammassano a Calais nella speranza di attraversare i pochi kilometri di mare che separano la Francia dal Regno Unito, saltando sui camion in corsa e sulle navi. Questo perché in Francia non ci vogliono stare, perché la Francia “non è più attraente nemmeno per i disperati africani”. Come non pensare a quanto successo a Sadali?
Francia e Italia si somigliano sempre di più.
Poi l’ho vista quella notizia, far capolino dalla colonna di destra, pericolosa e invitante.
“ In esclusiva gli estratti del libro di Valerie Treitweiler”.
Ho sbirciato con la coda dell’occhio, cercando di tornare alla mia lettura principale. Tre secondi, e senza nemmeno accorgermene, avevo già cliccato sulla foto del faccione di Hollande.
La corsa in bagno per ingollare pillole dopo la notizia della scappatella del marito; lui che la rincorre in bagno, me lo immagino in mutande. Lei che schiuma di rabbia quando Ségolène Royal, ex moglie e attuale ministro del suo governo, interrompe una cena a lume di candela.
Lei che si strappa le vesti dalla gelosia quando li vede insieme sul palco, mano nella mano dopo la vittoria delle presidenziali. Lei che si asciuga il sudore dalla fronte tirando un sospiro di sollievo quando vede Obama che fa il cretino con la premier danese e Michelle a fianco che perde fumo dalle orecchie.
Francia e Italia si somigliano sempre di più. È la crisi a renderci simili?
Non vincono più i mondiali, gli immigrati le schifano e la disoccupazione dilaga.
E poi questa storia dello sputtanamento della Rottweiler ricorda un mito tutto italiano.
Vi ricordate Pina Fantozzi in “Fantozzi alla riscossa?”. La Pina, stanca delle vessazioni del mediocre marito, che è pure finito in galera, mette giù un libercolo con tutte le disgrazie della loro vita matrimoniale. Però continua a stimare il marito, così come l’ex coppia dell’Eliseo si manda gli sms dopo la scoperta delle corna.
Ho la conferma di una cosa che penso da tempo. No, non che la Francia e l’Italia si somiglino sempre di più, questo l’ho già detto.
Ma che donne e uomini siano davvero uguali. Forse la parità sta proprio in questo, nell’uguale misura di mediocrità. È la crisi a renderci simili?
Scrive Michele Serra sull’Amaca del 7 settembre: “Poche cose come il tradimento scatenano i peggiori istinti: proprio per questo ogni persona civile cerca di affrontare quelle tempeste d’amore dandosi un contegno che lo preservi dalla propria umiliazione, dalla propria ira, dai propri nervi a pezzi. Superare le pene d’amore con classe è una delle poche, vere, grandi consolazioni della vita. La signora Trierweiler non ce l’ha fatta”.
Vuoi vedere, poi, che qualche uomo riesce a essere meglio di qualche donna?
Chiudo la pagina.
Altro click, altra notizia. L’ex presidente farfallone dato per spacciato, ritorna in campo.
“ Questa assoluta mancanza di speranza ci obbliga a reinventarci (…). È alla fine di una profonda riflessione che ho deciso di proporre una nuova scelta politica. (…) Amo troppo il mio paese, e tengo troppo al dibattito pubblico e all’avvenire dei miei concittadini per vederli condannati a scegliere tra lo spettacolo disperato dell’oggi e la prospettiva di un isolamento senza uscita”.
Parola di Nicolas Sarkozy.
Italia e Francia si somigliano sempre di più.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design