E niente, lo studiavamo fin già dalle elementari, le femmine badano alla casa e ai pupi e i maschi vanno a caccia e accendono il fuoco. Poi i tempi cambiano, si sa. E niente, le femmine badano alla casa, ai pupi, vanno a caccia e accendono il fuoco… “quel” fuoco. E gli uomini prendono la pasticca blu -a proposito, oggi è il primo giorno di inverno, fossi in voi, maschi, io approfitterei del rigor mortis-, si fanno le sopracciglia e, di questi tempi, giocano col presepe. E si confrontano. E ne discutono. E pigliano questioni. Tutti costruttori, architetti e ingegneri di… una stalla. Pigliate, ad esempio, questi due qui, oggi, sulla linea Pompei. “Io, ogni anno, è tradizione: aggia accatta’ ‘na palla nova pe’ l’alber e ‘na pec’r p’ ‘o gregge, ca si no nun me pare Natale”. E mima la sfericità della palla e la pinguedine della pecora, in entrambi i casi atteggiando le mani come quando si vuol far a uno il “mazzo a tarallo”. Forse è segno di buona salute. Per la pecora e pure per la palla. L’altro ascolta con aria di sufficienza. A terra, tra le gambe, ha una busta della Coop dalla quale fuoriescono pezzi di sughero. Deve andare a San Gregorio Armeno a cambiarli. Pare siano poco adatti al suo “progetto”. Cerca qualcosa di più resistente perché… “Sapete com’è, i terremoti, le eruzioni, l’Isisse”. Ecco, lui è l’ingegnere del presepe, i suoi sì che son problemi, mica palle e pecore. Ed estrae dalla busta il pezzo di sughero per lui più deludente, e comincia ad elencarne i punti di criticità all’amico. E, ovviamente, pure a me che siedo di fronte. Peccato. Io ero più preparata su palle e piecori.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
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Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
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