La guerra in Ucraina, per quanto sia un fatto cruento e terribile come ogni conflitto, ha il merito di aver fatto aprire gli occhi su un aspetto della società italiana che ancora non era ben chiaro ai più. Se, infatti, da un lato abbiamo chi si straccia le vesti per la pace denunciando le legittime e logiche azioni occidentali, dall’altra c’è chi con più studio e con molta meno ideologia, ha capito che la pace non è tale se va a soddisfare in toto le richieste dell’aggressore. Per farla semplice, è come se si desse più attenzione al bullo che al bullizzato. E per quanto qualcuno potrebbe anche dire che i russi “hanno le loro ragioni” e dunque vadano compresi, questo non è altro che un modo codardo di dar ragione al bullo nonostante sia, a punto, un bullo.Tale atteggiamento arrendista, e non pacifista, ha preso piede in una grande parte della società italiana. Se si dovesse prendere come veritieri i numerosi sondaggi, si potrebbe pensare che quella grande parte, rappresenta la maggioranza assoluta degli italiani. Ecco, tolto che spesso quei sondaggi sono basati su campioni poco numerosi e non differenziati, quando anche non presentino domande ideate per portare a una certa risposta, in ogni caso rappresentano comunque uno spaccato di società italiana di cui si dovrebbero temere gli sviluppi futuri anche se il loro numero non corrisponde alla realtà.
Prendo a prestito il termine del Professor Aldo Giannulli che nei suoi video tende a indicare chi si dice pacifista, ma a favore russo, come pacifinto e lo espando a tutti coloro che consci o meno, si dicono tali finendo, in realtà, per essere, consciamente o meno, degli alleati dell’invasore. A onor del vero, però, è necessario fare una breve considerazione su chi siano tali pacifinti:Prima di tutto è necessario distinguere tra i pacifinti d’avanspettacolo come quei giornalisti, intellettuali e pensatori vari che venuti dal mondo comunista degli anni 60, 70 e 80 o dalle frange di estrema destra post-fasciste, si dicono contro l’invio di armi agli ucraini perché non si farebbe altro che causare più morti, contro le sanzioni europee perché in realtà danneggerebbero maggiormente l’Italia e contro gli Stati Uniti e la NATO, visti come la causa della guerra. Di questi individui c’è poco da dire, sono ideologizzati e tendenzialmente di parte acriticamente; poi che siano pagati o meno è altra questione.Il problema, però, è che questa gente ha influenza sulla società e dunque sulla politica nazionale in merito alla guerra. Dunque, si arriva alla seconda distinzione da fare. Il “popolo” o meglio l’opinione pubblica che in questo caso pare essere costituita in larga parte da persone con un retroterra culturale di tipo socialista, comunista e antiamericano, il tutto condito con una certa ignoranza della storia del Novecento. I cattivi maestri dell’avanspettacolo antioccidentale pescano con gran piacere e soddisfazione nel mare dell’ignoranza e dell’ideologia acritica e non solo per la loro pura ideologia ma anche, e spesso soprattutto, per il proprio tornaconto personale rappresentato dai libri scritti con gran fretta sulla guerra in Ucraina.Sono poche le voci che si sollevano contro questo stato delle cose, ma spesso non trovano nemmeno spazio in televisione. Per questioni di share, infatti, chi non si pone come acritico sostenitore di una delle parti, non è tendenzialmente invitato. E se anche dovesse accadere, in ogni caso si ritroverebbero a dover rispettare i tempi televisivi e dibattere con intellettuali ideologizzati incapaci di riconoscere la realtà neppure di fronte alle prove. Di conseguenza, per trovare spazio sono costretti a rivolgersi al web dove, in maniera molto più libera e scientifica, possono analizzare la situazione basandosi sulla loro expertise in merito. Mi sento di dire che questi sono i veri pacifisti, cioè coloro che per professione studiano le guerre e le dinamiche dietro alle stesse, al fine di comprenderle meglio. Tuttavia, per quanto si sforzino e cerchino di diffondere una certa cultura in merito a questi fatti, di loro si sente parlare poco per i motivi suddetti e per questo l’opinione pubblica è inesorabilmente indirizzata verso l’arrendismo.
I pacifisti veri non sono quelli che vogliono la pace dei vinti come nel caso della loro controparte, ma sono coloro che supportano l’invio di armi e le sanzioni, perché sanno che la pace è un processo che richiede almeno due parti attive. La resistenza ucraina è la via della pace perché più le cose si fanno difficili per l’invasore, più l’invaso potrà avanzare le sue condizioni quando si verrà al dialogo. Sfortunatamente, in un Paese già problematico di suo per questioni del tutto endogene, certe sottigliezze, sembrano non essere colte e capite. Ecco, che ci troviamo circondati da pacifinti che vedono nella dittatura un sistema appetibile mentre nella democrazia, qualcosa di negativo. Bisogna guardarsi bene da queste tendenze anche una volta finita la guerra se si vorrà continuare a vivere in un Paese civile.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.021 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design