Non so se è servito mostrare la fine spiaggiata di Aylan, ma ho pensato, È l’ultima carta da giocare perché so quanto turbano i bambini: vivi o morti. Non mi ha vinto l’impulso, ieri, come è mia abitudine. Mi ha vinto la ragione, benché non mia compagna abituale. Ho usato Aylan, scordando le sue scarpette e lo stupore dell’essersi visto scaraventato in mare. Ho sentito di dover giocare sporco, per lui e per tutti gli scacciati. Ho agito stuprandomi il cuore, sentendomi sapore di interiora in bocca. Scartavetrandomi gli occhi da ogni umanità nell’abbassarmi allo stesso linguaggio oggi largamente utilizzato in ogni dove. Ho portato una foto quando la Poesia è solo aria sfatta. Ieri era un obbligo, per me, assassinare il mondo nel suo perbenismo più radicato, nella sua ipocrisia, nel far pronunciare a molti, Poteva essere figlio mio. E a far soffrire, perché pare non si sia capaci di farlo davvero per qualcuno che figlio nostro non è. Ma Aylan “somigliava”. Ho usato Aylan perché l’ho ritenuto indispensabile e, come direbbe un mio amico saggio, Una necessità. In guerra alcune azioni sono un dovere, anche se incomprensibili. Anche ciò che appare cinismo va messo in atto, sperando di salvare altri mille Aylan. Lui, simbolo, disperatamente simbolo. Lui che ha portato qualcuno al paragone perfino con il Bambinello dei presepi, lo avete presente? Quello che a nostro piacere abbiamo trasformato in bimbetto dagli occhi azzurri e biondo. Quando invece io credo – se davvero è esistito – fosse uguale ad Aylan. Scuro. Nessuno tra coloro che ieri hanno pubblicato la foto lo ha fatto con animo leggero. Voglio sperarlo. So che personalmente lo rifarò non vedessi risultati, e lo farò con maggiore rabbia. Chi mi ha giudicata porti il proprio sguardo al mare e lì lo fermi a lungo. A domandare perdono per la “violazione” di un essere umano (stavolta piccino), ci penso io, da sola.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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