Che cos’è Barcellona per chi è di Alghero, la città sarda catalana dove tutto accade quasi sempre a la cinq de la tarda? Dove il mercato si chiama boqueria e si passeggia in una rambla che costeggia il mare?Barcellona è un pezzo di vita, è la città che più rappresenta la catalanità, è l’orgoglio di un popolo votato alla bellezza. Ci dovete passare per forza sulla rambla se andate a Barcellona e dovete partire da Placa de Catalunya per cominciare il vostro intenso viaggio verso l’arte e la beatitudine, verso una strada che arriva al mare. Ci dovete passare a la cinq de la tarda, dove tutto appare dolce, gommoso, un po’ umido perché il mare passeggia sulla rambla, come il vento e come i ricordi. Dovete amarla Barcellona per comprenderla e non è difficile per un algherese entrare nei meandri del Barrio gotico alla ricerca di ciò che ha raccontato Idelfonso Falcones nella sua cattedrale del mare, un libro che ha regalato un’altra faccia di Barcellona.Già, i libri. Perché poi tutto gira intorno alle parole e ai colori. L’investigatore privato Pepe Carvalho, quello che brucia certi libri ha un ufficio sulle rambals perché così ha voluto il suo creatore Manuel Vàsquez Montalban. I libri di una Barcellona nascosta nella biblioteca magica del compianto Carlos Ruiz Zafòn e nella sua ombra del vento. I libri e i colori. Quelli di Pablo Picasso che trascorse la sua adolescenza tra le calle di Barcellona, che decise di ristrutturare l’arte e rivedere tutto da una nuova prospettiva che solo quando arrivi a Barcellona capisci. Quelli di Joan Mirò catalano da sempre e per sempre che ha deciso di regalare il giallo, il rosso e il blu a questa città. Le curve dentro una città apparentemente diritta e perfetta nelle vie ma non nei palazzi e nei giardini. Le curve di Antoni Gaudì che decise di reinventare l’architettura e di raggiungere il cielo con la Sagrada famiglia, tra le curve e l’infinito. Andare a Barcellona non è semplicemente un viaggio: è il “viaggio” nella magnificenza delle curve, dei colori e dell’immenso cubismo di un genio, quel Pablo Picasso che oggi, 25 ottobre 2022, compie 141 anni. Avete capito bene: i geni, come gli eroi non muoiono mai. Auguri Pablo e grazie per tutte quelle provocazioni e per quella colomba appena accennata che sperava in una pace duratura e non una maledetta Guernica dove tutti siamo attualmente impantanati.
Giampaolo Cassitta.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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