Confesso di aver dovuto rileggere tre volte l’articolo d’apertura apparso oggi su La Nuova Sardegna per essere sicuro di averlo capito bene. Mi sembrava una cosa così enorme da non poterla ritenere vera. E invece temo sia verissima, non potendovi essere dubbi su quanto La Nuova ha scritto, data la precisione delle informazioni contenute nell’articolo. In sostanza, l’armatore Vincenzo Onorato sarebbe andato su tutte le furie perché un suo concorrente, la Grimaldi lines, ha osato proporre i propri collegamenti sulla Olbia-Livorno, intaccando così il monopolio della Moby su quella linea. Secondo quanto riportato dal quotidiano di Sassari, Onorato avrebbe scritto anche una lettera di fuoco alla Confitarma, l’associazione degli armatori, accusando Grimaldi di avere compiuto un atto ostile, anzi un’aggressione nei suoi confronti. E si sarebbe molto lamentato anche per l’ingresso del concorrente sulla linea Livorno-Cagliari, denunciando una politica di dumping. Cioè di abbassamento delle tariffe, cosa gradita a chi viaggia da passeggero ma, evidentemente, non al padrone del vapore. Riepilogando: in un’economia di libero mercato che ha tra i suoi principi fondanti la concorrenza e la varietà delle alternative a disposizione dei consumatori, uno dei soggetti in campo – Onorato – pretende il monopolio e giudica aggressori coloro che osano offrire servizi uguali ai suoi. Atteggiamento intollerabile, dal momento che non si parla di servizi qualunque ma del diritto alla mobilità per i sardi, un diritto che può solo essere rafforzato da una maggiore presenza di soggetti in campo. E tanto più intollerabile se si considera la posizione dominante di Onorato, proprietario di Moby e controllore di Tirrenia, nonché titolare dei servizi al porto di Olbia. Non uno, insomma, che stia cercando faticosamente di emergere, ma uno che ha posizioni ben consolidate nel mercato dei trasporti marittimi. Mi chiedo se la politica sarda senta l’esigenza di dover commentare simili atti di arroganza o se preferisca tacere, considerando la questione una semplice bega tra privati. Caro Onorato, la Sardegna non è una tua proprietà privata.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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