Un altro incidente. L’ennesimo morto. Avevamo immaginato di poterci ormai abituare, come ci si abitua all’acqua calda della doccia… invece no. Quella fotografia che campeggia nella pagina della cronaca mi fa rabbrividire nel caldo, come un cane in preda ai sintomi del cimurro.
Sai cosa significa una mattina partire da Olbia in direzione Sassari? No, non lo sai? E allora te lo spiego io cosa vuol dire.
Hai presente quando l’orario della tua partenza coincide con lo sbarco della nave che caccia fuori dalle sue budella mezzi pesanti e leggeri, come un fiotto di sangue da un’arteria recisa? Hai idea di come questi s’incolonnino formando un infinito serpente fino ad Enas, quando la strada consente un po’ di visibilità, ed alcuni azzardano dei sorpassi? Devi provare per comprenderlo.
Hai presente quando ti trovi dietro a cinque tir allineati, tutti attaccati come una fila di formiche, privi del buonsenso di lasciare una distanza di sicurezza per l’automobilista incauto che magari ha l’impellenza di rientrare improvvisamente mentre supera? Quando, poco prima di un dosso, vedi dallo specchietto retrovisore un deficiente che sfreccia sull’altra corsia e, proprio mentre ti passa accanto, dalla sommità dell’altura, spunta il muso di un furgone? E questo inchioda e ti taglia la strada, infilandosi tra te e i cinque tir davanti, per scansare il furgone? Devi provare per comprenderlo.
E quando quei tir, con santa pazienza e a più riprese, riesci finalmente a lasciarteli alle spalle, ti si para innanzi, nella tua corsia, a poche decine di metri, un’auto che sembra venirti addosso perché il conducente ha deciso che il tratto di strada libero per il sorpasso è poco, ma sicuramente con il turbo ce la fa. E tu cominci ad abbagliare come una forsennata e allora ti sposti a destra, addossandoti al guard-rail, e lui, per rimettersi nella sua corsia, sterza all’ultimo momento. E sai che fa? Quando sei ad un tiro di schioppo ti manda a quel paese con un cenno della mano, come per dire “Esagerata”! Devi provare per comprenderlo.
E poi ti vengono a dire che la Olbia-Sassari è una strada pericolosissima. Che la conta dei morti per incidenti stradali ha raggiunto livelli di guardia. Che è urgente trasformarla in quattro corsie per arginare le stragi. E tu pensi che sia tutto drammaticamente vero, vista la mole di traffico che quotidianamente la percorre.
Ma poi, in un cantuccio della tua mente, si fa largo l’idea che la strada in sé non è l’unica minaccia in agguato nel viaggio, perché la pericolosità di una cosa è direttamente proporzionale all’uso che ne fai di quella cosa. La verità è che alcuni guidano incauti come se non ci fosse un fottuto domani!
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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