Belen, tu non mi sei mai stata particolarmente simpatica.
Nulla di personale, ci mancherebbe.
E’ che io provo, con tutte le mie forze, ad inculcare nelle testoline dei miei alunni l’importanza di una formazione sulla quale lavorare e sulle competenze da acquisire per farsi largo nel mondo del lavoro.
Con loro insisto su una cultura da costruire e che si tradurrà in spirito critico e capacità di argomentare per spiegare le proprie idee. In classe provo a esporre l’ininfluenza dell’esteriorità, dell’apparire, spesso utilizzata erroneamente come primo criterio di valutazione.
Poi i miei alunni la sera accendono la tv e vedono il tuo culo, bello per carità, ancheggiare da una parte all’altra dello schermo. Tu incarni l’esempio vivente dell’esatto contrario di quel che cerco di insegnare. Tu per loro sei la materializzazione che giustifica la pigrizia, ti guardano e giungono alla conclusione che non è necessario sapere o saper fare, ma che si può raggiungere il successo grazie a due belle tette o un ad culo notevole. Tu sei diseducativa, ecco. E non sei certo l’unica.
Ma, oltre ad essere diseducativa coi messaggi subliminali che mandi alle adolescenti, diventi addirittura pericolosa se solo apri bocca. Perché non puoi rispondere ad una ragazzina, quando su Instagram ti scrive che l’abito che indossavi al matrimonio della Canalis sarebbe dovuto essere più sobrio, che è invidiosa di te e che la sua zip non si chiude. Non puoi storpiare il suo nickname da bambolina a bambolotta, per sottolineare l’eventuale sovrappeso.
Forse tu non lo sai, Belen, ma io le vedo tutti i giorni le ragazzine che saltano colazione e merenda per rientrare in una taglia 40, inseguendo un ideale forse inaccessibile alla loro struttura fisica. Non puoi immaginare quanto possa essere avvilente sentire dei genitori che ti supplicano: – Per favore, le dica di riprendere a mangiare -. O quanto sia penoso e desolante vedere delle adolescenti sfiorire mentre inseguono, con grandi sacrifici, un modello che non raggiungeranno mai. O che fatica mi costi dover rimodulare la programmazione per scegliere delle attività che permettano di parlare di anoressia, bulimia e disturbi alimentari e cercare di sfatare un po’ di miti e luoghi comuni.
Ecco Belen, per evitare altri danni irreparabili, fammi una cortesia: abbonda pure con le scollature, esponi tette e culo senza riguardo. Ma, ti prego, chiudi la bocca. Quell’orifizio è la parte più pornografica che puoi mostrare. Perché dà voce al tuo pensiero!
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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