Nel senso che: coi vostri dispositivi schivate i siti porno (se se) e ve ne state tranquilli, vero? A parte che Dio vi vede lo stesso ma il punto è che la risposta è “sbagliato”! Non potete stare tranquilli Siti serissimi come Linkedin (117milioni di Password rubate) e Dropbox (68 milioni) sono stati violati nel 2012. Vabbè direte voi, ora inizia il solito blabla da nerd, le solite notizie di informatica noiosissime. Aspetta, aspetta che ti sistemo io piccolo ancielo, lettore seriale di titoliebbasta
Il fatto è che quelle password sono entrate nel mercato di bricconcelli digitali e così può succedere che a distanza di anni, ad esempio due giorni fa, abbiate ricevuto una mail che ha come oggetto questa dicitura “la tua password: pucchiaccad’oro” e vi cattura perché quella password voi effettivamente l’avete usata. Così aprite la mail. Se vi capita di ricevere la mail dopo aver letto l’articolo magari non apritela neanche perché nel corpo del messaggio c’è un pixelino che avvisa il mittente se l’avete aperta oppure no. Non succede nient’altro ma nel dubbio, non apritela proprio. Ebbene la mail altro non è che un ricatto, in pratica vi dicono che siete stati beccati mentre guardavate un video porno e la webcam ha registrato OGNI VOSTRA ESPRESSIONE E AZIONE mentre guardavate film come “Donne in estasi dato il calibro della bestia”
Allora, che abbiate la coscienza pulita o meno, lasciate perdere il ricatto. Anche se, non crediate sia fantascienza quella del virus che apre la vostra webcam e vi spii Per dire qui una notizia sui ladri di immagini, mentre per saperne di più sul ricatto con riscatto qui e qui dal solito bravissimo antibufale attivissimo
#nonsoloporno parte seconda C’è un altro fatto, un’altra mostruosità che avviene mentre navigate per l’internet e che forse è più grave, più grave perché finora non è considerato illecito: l’attivazione non richiesta di abbonamenti a pagamento! Se siete fortunati, vi arriva un messaggio (SMS) tipo questo da MobilePay: “Magic Box: abbonamento attivato. Costo 5€ a settimana”. Se invece fortunati non siete, ve lo attivano senza dirvi nulla e vi trovate col credito a zero in men che non si dica.
E come lo attivate se non siete clienti dei siti porcaccioni? Tanto Dio vi vede ma ve lo spiego piccoli ancieli. Se fate qualche ricerca, vedrete che in tanti si sono ritrovati sul groppone questi simpatici scherzetti per decurtare il credito residuo della SIM (nel caso di ricaricabile).
Sui vari siti specializzati, compreso Aranzulla sempresialodato, si spiega che basta anche cliccare un pulsante di chiusura di un banner et voilà les jeux sont faits, avete accettato di abbonarvi a qualcosa. Un po’ come quando al telefono vi chiedono “Parlo con Tizio Sempronietti?”, voi rispondete “sì” e quel “sì” registrato viene usato per abbonarvi chessò alla cucina bio-molecolare con un volume dedicato agli scarafaggi in vasocottura. Quindi al telefono rispondete sempre “Sono io”.
Torniamo all’web. Fino a ieri si sapeva che il trucco per abbonarti inconsapevolmente ai servizi sovraprezzo, fosse quello di cliccare due volte consecutive, ad esempio per vedere un video (vi vede!) condiviso sui social. E anche l’escamotage del doppio click non è che sia operazione limpida e anche in quel caso non è purtroppo considerata illecita. Invece ora basta un solo click, ad esempio chiudendo un banner, state inconsapevolmente accettando di abbonarvi a qualcosa. Nel video contenuto in questo post spiega come con un abile script di programmazione, venga data istruzione alla pagina di caricare un’immagine di 0px * 0px (quindi totalmente invisibile) e questa immagine contiene il tasto “clicca e abbonati”. Ma se questa immagine non è visibile come faccio a cliccare o no il tasto? Chiederete voi. I bricconcelli hanno aggiunto un’altra istruzione, ovvero se voi non cliccate su questo tasto invisibile, parte comunque una conta di pochi secondi, se voi non interrompete questa conta anch’essa invisibile, alla fine del countdown avete accettato l’abbonamento! Bello vero?
Allora cosa s’ha da fare? Prima di tutto indignarvi come quando avete saputo che il sacchetto della frutta vi sarebbe costato un centesimo e sollevare lo stesso polverone condividendo gli articoli che parlano dell’argomento, perché la vostra/nostra tutela non può essere ridotta a un semplice avviso sui cookies e sul GDPR se poi, quando navigate tranquilli, a pecorina mettono voi e non solo protagonisti/e del film (Dio vi ha visto) Quindi, come tutelarvi? Telefonate al vostro gestore e chiedete di disattivare/bloccare da qui al futuro tutti i “servizi a contenuto” (perché chiamarli “servizi a pagamento” vi avrebbe acceso una lampadina. Eh! questi gestori parolieri). Una volta fatto tutto questo, potete rilassarvi davanti a YouPorn e, per scrupolo, mettete un pezzo di scotch opaco davanti alla webcam.
Sparo pixel alla rinfusa, del resto sono nata sotto un palindromo (17-1-71), non potevo che essere tutto e il contrario di tutto. Su una cosa però non mi contraddico «Quando mangio, bevo acqua. Quando bevo, bevo vino» (cit. un alpino)
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