Nonna non aveva imparato a leggere, scriveva solo i numeri e non leggeva che quelli scritti di suo pugno. Il tre, ad esempio, lo faceva al contrario, con le due pance a sinistra, per cui la forma corretta la spiazzava sempre. Per amore suo, nonno aveva imparato a scriverlo pure lui al contrario. Antonie’, bisogna dare quelle mille lire al salumiere, era l’appunto di ogni tre del mese sul calendario. E, perché le fosse più chiaro, nonno aveva cambiato il verso pure al tre sul calendario. Ogni mese. Per cinquant’anni C’era un angolo dello scrittoio dove si accumulavano le bollette già pagate e quelle per le quali occorreva aspettare la vendemmia o la raccolta delle noccioline. A nonna tutte quelle carte davano noia, diceva che facevano polvere. Allora nonno aveva imparato a contrassegnare quelle già pagate con una croce nera e quelle da pagare con una croce rossa. Nonna si sedeva allo scrittoio e le separava in due blocchetti. Come in un gioco. E alla polvere non ci pensava più. Credo che la gentilezza più grande che si possa ricevere in amore sia quella che il nonno riservava alla nonna: semplificarle la vita. Mamma ha rimodulato l’esempio a modo suo. Mamma è una creativa. Album di foto del suo matrimonio. Una croce nera sulle foto che ritraggono quanti son morti, una croce rossa sulle foto che ritraggono quanti sono ancora tra noi. Una croce nera, una croce rossa, una nera, una rossa. Un lavoro certosino. “Raffaeli’, ma come mai qua ci hai messo una croce nera? E qua pure… E pure qua… Quelli sono vivi!” osserva papà. “È che, ad un certo punto, il desiderio ha avuto il sopravvento sulla realtà”. Ognuno si semplifica la vita come può. Siate gentili. E, se proprio non ci riuscite, non preoccupatevi. Cioè, preoccupatevi solo per questa vostra grave mancanza, perché noi un modo per vivere leggeri lo si trova lo stesso, fosse anche solo nella nostra testa
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
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