La notizia è che durante la notte qualcuno ha maldestramente tentato di dar fuoco ad una bombola davanti all’ingresso del Municipio, a Porto Torres, mica in Catalogna… Ma l’accendino per fortuna non ha funzionato. I social si scatenano..
Ma non frequenta i social quel poveraccio, forse frequenta qualche circolo dove a volte affoga la sua disperazione in un bicchiere di vino offerto dagli amici, ché lui manco quello può permettersi. È un pover’uomo, un padre di famiglia (famiglia numerosa, 5 figli da mantenere) che vorrebbe anche provare ad affrontare i suoi problemi con dignità, andare oltre gli errori commessi, cercare di dare ai suoi figli ciò che non hanno mai avuto, compreso un padre magari riabilitato attraverso i sacrifici di un lavoro onesto.
Ma ha sbagliato! Ha sbagliato in passato e sta sbagliando oggi.
I gesti eclatanti, le azioni estreme di protesta, i tentativi di suicidio più o meno finti, non servono! Anzi, servono solo a sollevare polveroni e a far sbraitare laggente. Non servono a ottenere solidarietà, non servono alla soluzione di problemi. Servono a far blaterare, a dividersi e a spostare l’argomento su altri temi che esulano dalla disperazione di un padre di famiglia che ha difficoltà persino a comprare il pane.
E allora? E allora ai fallimenti si sommano fallimenti. Perfino il tentativo (sicuramente solo un gesto simbolico per attirare l’attenzione) di far esplodere la bombola davanti all’ingresso del municipio fallisce, e fallisce per il cattivo funzionamento dell’accendino, un accendino “da tredizi”, regalato forse dal senegalese disperato più di lui.
E ora? Ora è in cella.. Non posso che provar pietà. Ma la famiglia va aiutata quali che siano gli errori che compie il suo capo. Va aiutata anche e soprattutto cercando di convincere chi rifiuta un lavoro a chi in passato ha commesso degli errori e continua a commetterne. E chissà, forse anche qualche progetto per cantieri di lavoro, tipo quelli per la forestazione realizzati negli anni scorsi, presentati per tempo, avrebbero potuto contribuire ad alleviare la disperazione. Ma tant’è…
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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