Giorgio Melis era una persona travolgente. È travolgente era il giornalista che c’era in lui. Una bomba ad altissimo potenziale, alimentata dal fuoco di una passione inesauribile coltivata sino all’ultimo. Giorgio Melis è morto oggi, a 76 anni. Era e resterà una firma immortale del giornalismo sardo. Era stato già condirettore de L’Unione Sarda e vicedirettore de La Nuova Sardegna quando io lo conobbi, una decina d’anni fa. Era responsabile editoriale di Epolis e spesso veniva a ficcanasare in Gallura, dove io lavoravo per il quotidiano di Grauso. Lo conobbi quando confezionò un’inchiesta di chirurgica precisione sui contestati lavori di ampliamento di Villa Certosa, finiti in un’indagine della Procura di Tempio cui venne opposto il segreto di Stato. Mi piace ricordare quell’inchiesta, perché in quell’occasione la penna furente di Giorgio si rivelò anche lo strumento di lavoro di un giornalista formidabile, per rigore e ostinazione nel tallonare le fonti: mise assieme nomi, licenze edilizie, permessi, nulla osta e date, arrivando a dimostrare molto meglio di un magistrato cosa fosse davvero accaduto nel cantiere permanente della villa di Berlusconi. E, di riflesso, ad affrescare il ritratto di una politica fondata su complicità, strizzate d’occhio e ricompense. Non era solo un maestro nell’opinione, Giorgio Melis. Era un cronista di talento assoluto.
Quando Giorgio mollò Epolis, mi chiese una collaborazione con la sua nuova avventura, il sito l’Altravoce. L’incontenibile entusiasmo che trasmetteva quasi strideva con le sue settanta primavere, in un ambiente in cui abbondano i giornalisti che arrivano bolliti al traguardo della pensione. Ci sentivamo spesso e ogni volta mi tempestava con una grandinata di idee, apriva spiragli e immaginava prospettive.
Lo ritrovai a Cagliari nel 2011, quando entrambi fummo coinvolti nella sgangherata iniziativa di Sardegna24. Confezionammo insieme l’inchiesta uscita nel primo numero, quando dimostrammo numeri alla mano l’insostenibilità della cosiddetta Flotta sarda, da noi ribattezzata Frottola sarda. Ricordo, in particolare, una cena. Io, lui, un gruppo ristretto di colleghi in un ristorante di Piazza del Carmine, un tavolino all’aperto in una magnifica notte di giugno. Mangiò, bevve e parlò più di tutti. Finimmo alle tre del mattino, noi “giovani” incantati da quell’inesauribile forziere di aneddoti e ricordi che regalava senza mai lasciar trapelare un filo di nostalgia o commozione, con un ritmo insostenibile per gli altri commensali. Era sempre proteso verso il futuro e, del resto, c’era sempre qualche gradasso cui rompere i coglioni con le sue affilate cronache. Di ogni angolo di Sardegna poteva parlarti per ore. Sapeva tutto. Non sarebbe giusto piangere per lui. Non sarebbe rispettoso, per un uomo così appassionatamente condannato ad essere giornalista e che giornalista è stato sino in fondo.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design