E’ morto l’uomo dai capelli rossi, con quell’accento esageratamente del sud che ha lottato per la moviola in campo. Ha fatto in tempo a vedere quella strana sperimentazione che hanno chiamato VAR e non hanno deciso se è maschio o femmina. E’ morto Aldo Biscardi, giornalista, intrattenitore, inventore del “processo del lunedì”. Con lui, dal 1980, le chiacchere da bar arrivano direttamente in televisione e le persone che vi partecipano, siano essi giornalisti, attori o uomini politici, si comportano proprio come nei peggiori bar di periferia: finisce tutto in caciara. Sono cresciuto con quella strana trasmissione che andava in onda in un’allora sconosciuta Rai3 terribilmente comunista. Chiaramente non era così ma “il processo del lunedì” sapeva moltissimo di lasagne, fagioli e ceci, emanava profumo di trattoria e regalava sapori semplici, ruspanti, con molte frattaglie. Come il gallo che “ottimizzava” il tutto. Persona autoironica e non banale Aldo Biscardi, noto “Pel di Carota”, riusciva a costruire autentici melodrammi anche presentando un’amichevole tra scapoli e ammogliati. Tutto, per lui, era una grande iperbole e al centro di tutto vi era il gioco del calcio. Ricordo memorabili discussioni tra lui e Giulio Andreotti, Bruno Pizzul, alcuni giornalisti tifosi sfegatati che a lui piaceva “pizzicare” e la bellissima telefonata tra lui e il presidente del Milan Silvio Berlusconi al quale rimproverò, in diretta, la poca dimestichezza con il “pluralismo”. E’ stato un compagno caciarone nei primi anni della trasmissione che guardavo con simpatia e un pizzico di allegria. Poi, un po’ come tutte le cose, il processo si è “imborghesito” e dalla trattoria si è passati ad un mesto e lurido fast-food americano. Pieno di sceriffi e di gente che voleva solo menare. E Aldo Biscardi sempre più raccolto nelle sue parole e nel suo accento. Un tramonto rosso spento, come i suoi capelli che si erano ingrigiti. Ciao Pel di carota. La moviola è arrivata ma il calcio non è cambiato. Siamo noi che abbiamo finito di considerarlo uno sport. Il romanticismo è finito da un pezzo. Come il tuo vecchio processo. Rien ne va plus
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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