Morire di carcere e morire in carcere. Ho visto uomini lasciarsi andare e non riuscire ad alzare la serranda delle opportunità. Il carcere non è una passeggiata e solo chi ha camminato sui lunghi corridoi delle sezioni e ha respirato quell’odore acre di tristezza, pomodori, caffè e disperazione può raccontarlo. Graziano Piana era uno che la galera la conosceva dalla parte sbagliata. Ci incontrammo la prima volta all’Asinara, diramazione centrale. Sguardo allegro, sornione, cicatrici segno di giorni, settimane e mesi dietro le sbarre. Un po’ guascone, un po’ sassarese, un po’ malinconico, un po’ collegato al suo destino avaro e complicato. Uno come Graziano finisci per rendertelo simpatico e quasi utile in quell’inutilità gigante del penitenziario. Lavorava il tanto che bastava e, come dicevano i poliziotti, sapeva fare il detenuto, accezione da me mai troppo amata, in quanto ho sempre mal sopportato quelli impegnati ad imparare un mestiere inutile nel mondo libero. Graziano però era un ragazzo pieno di sorprese, sapeva essere generoso e se gli chiedevi un favore come quello di prendersi un ragazzo difficile in cella lo faceva. Sapeva vivere in carcere, viveva di carcere e sapeva schivare le intemperie. L’ultima volta che ci incontrammo era per una mia visita al carcere di Macomer destinato alla chiusura. Lui c’era finito non per scelta ma in uno di quegli strani movimenti legati al sovrannumero del carcere di Sassari, quel San Sebastiano amato e odiato da Graziano e dove aveva visto, con i suoi occhi, il pugno duro e ingiusto dello Stato nei famosi fatti del 2000. Non ne aveva mai parlato, come non mi parlava mai del suo futuro, lo riteneva un ossimoro e sorrideva. Mi chiese di poter andare a Isili, non voleva rientrare nella sua Sassari. Forse quel vecchio istituto lo sentiva traditore e nemico. Non ci siamo più incontrati. Sapere della sua morte mi ha sorpreso. Graziano Piana non sarebbe mai morto di carcere ed è stato costretto, forse dal destino, forse da una serie di avvenimenti, a morire in carcere. Scontava piccole pene e le scontava sempre tutte, perché la giustizia funziona benissimo per quelli come lui. Dovremmo interrogarci su chi muore in carcere e chi muore di carcere. Ma sembra, davvero, argomento poco interessante per la maggior parte delle persone e destinato a divenire solo strumento in mano ai sindacati di categoria che continuano a guardare il dito e non la luna, ben sapendo che seppure ci fossero stati 40 poliziotti in quella sezione il fatto improvviso come la rabbia di un giovane ragazzo, con forse problemi psichici, non poteva essere previsto. Graziano ha vissuto di carcere ed è morto in carcere. Una parabola maledetta, ingiusta, con pochi colori. Di questo dovremmo occuparci. Ma non lo facciamo.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.021 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design