Ci risiamo! Mauro Pili lo aveva fatto lo scorso giugno, quando da una nave spagnola erano sbarcati a Porto Torres 394 profughi di diverse nazionalità africane. 198 uomini, 126 donne e ben 60 bambini, accolti da una commovente gara di solidarietà che aveva visto impegnati decine di volontari a disposizione della protezione civile e delle autorità. Si era fatto una grande pubblicità allora, il nostro enfant prodige e figlio d’arte Mauro Pili, creando allarmismo e suscitando quel meschino e dilagante odio che molti imbecilli, fascisti più o meno conclamati e razzisti patentati, vomitano giornalmente su fb, diventato ormai lo strumento attraverso il quale si realizzano quelli che Umberto Eco non avrebbe esitato a definire analfabeti funzionali, e oggi ribattezzati, con l’efficace neologismo, “webeti”. E lo ha fatto anche stavolta in occasione dell’ultimo sbarco avvenuto il 13 dicembre a Cagliari, dove la nave Diciotti della Guardia costiera ha sbarcato 854 profughi (anche sei cadaveri), soccorsi mentre navigavano su sei gommoni e un barcone al largo delle coste libiche. È normale che uno sbarco così massiccio comporti problemi di carattere sanitario ai quali le strutture ospedaliere sarde, e non solo, sanno far fronte in maniera egregia, come è altrettanto chiaro che le misure adottate non pregiudicano minimamente le prestazioni mediche cui sono sottoposti i nostri pazienti. Cosa deve fare un’istituzione sanitaria per far fronte in maniera efficace ad una situazione di emergenza come questa se non emanare una circolare nella quale si suggeriscono azioni da adottare? E cosa può contenere questa circolare se non un invito ai primari a “bloccare i ricoveri programmati e a dimettere i pazienti dimissibili per far fronte all’emergenza“? Per inciso, lo scorso giugno, in occasione dello sbarco di Porto Torres, non si è reso necessario alcun ricovero e nessun disagio hanno subito i nostri ammalati. Questa volta, a Cagliari, si è reso necessario il ricovero per dieci profughi, per la maggior parte donne incinte, senza che sia stato causato alcun disagio a pazienti sardi. Ma cosa ha fatto il nostro Pili, degnamente imitato questa volta dalla Giorgia Meloni nazionale? Ha fotocopiato (in questo Pili non ha eguali!) la circolare, l’ha postata sul suo profilo fb accompagnata da questa eloquente nota: “Una comunicazione imposta dall’assessorato regionale tra la follia e la totale spregiudicatezza di una regione allo sbando che arriva a pianificare lo sfollamento degli ospedali, mandando a casa i pazienti che risultano ricoverati per un motivo, altrimenti non dovrebbero essere ricoverati, e rispedire a casa coloro per i quali era pianificato il ricovero. Non ci sono molti commenti da fare. E nemmeno troppe interpretazioni. Ognuno può leggere la circolare e farsene un’idea. Una gestione scandalosa che conferma la totale incapacità a governare tali emergenze e soprattutto l’inadeguatezza della struttura sanitaria. E’ semplicemente scellerato aver pianificato la dimissione dei pazienti ricoverati, ma dimissibili. Sorge un dubbio: ma per quale motivo erano ricoverati e per quale motivo è necessario mettere nero su bianco la richiesta di far dimettere i pazienti dimissibili?“. E Giorgia Meloni, per non essere da meno: “Il direttore dei presidi ospedalieri di Cagliari ha inviato una circolare scioccante: bloccare i ricoveri programmati e dimettere più pazienti possibile per far posto ai migranti che sbarcheranno in Sardegna. E’ una vergogna inaccettabile. Ormai la gestione dell’immigrazione da parte del Governo PD è totalmente fuori controllo. Non solo lo Stato impone l’accoglienza dei clandestini e requisisce immobili pubblici e privati, dà vitto e alloggio a chi sbarca illegalmente ma si dimentica degli italiani in difficoltà, ora caccia pure gli italiani dagli ospedali privandoli dei loro diritti più basilari. Ora basta! Prima si difendono gli italiani in difficoltà, bisognosi di cure mediche o di sostegno sociale, e poi penseremo al resto del globo terrestre“. Affermazioni velenose, irresponsabili, vergognose, scientificamente postate con lo scopo di scatenare i peggiori istinti razzisti. E ora andate a curiosare nei loro profili: commenti da far accapponare la pelle. Che dire? A costo di attirarmi gli insulti di certi miserabili, ma a questo punto io mi sento autorizzata ad augurare la stessa sorte dei migranti a chi alimenta xenofobia e razzismo e a chi quei sentimenti li coltiva.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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