Mancano quattro giorni a Natale e in questa serata di freddo cane sto terminando di impacchettare gli ultimi regali. Una notifica discreta mi avverte dell’arrivo di un SMS: “Gentile cliente, la informiamo che la richiesta di ricarica sul suo numero è stata presa in carico e sarà completata entro le prossime 24 ore”.
Subito dopo un nuovo SMS: “Grazie per aver ricaricato con Ricarica 3. La informiamo che le abbiamo erogato 10 euro di traffico”.
Boh, penso divertita, ma io non faccio ricariche, il mio abbonamento prevede la ricarica automatica a scadenza fissa e con addebito sulla carta di credito. Sicuramente sarà qualche disguido in questi giorni frenetici.
Alle 21 ricevo una telefonata: una donna dalla voce un po’ disperata mi spiega che per errore ha fatto la ricarica al mio numero di cellulare, che non può comunicare, che se non carica i dieci euro non le riattivano il telefono, che per errore ha fatto il mio numero e che…parla a raffica, senza interrompersi un attimo, e alla fine mi implora: – Signò, non è che domani mattina mi fa la ricarica di 10 euro? Signò, per favore.. – Si vabbé, domani mattina lo farò senz’altro, stia tranquilla. In effetti ho ricevuto il messaggio e non riuscivo a capire. – Mi raccomando, -continua- perché sa, altrimenti non posso usare il telefono, non me lo attivano. L’ho comprato questo pomeriggio perché mio figlio sta fuori. – Ma stia tranquilla, le dico, siamo tra persone adulte, le do la mia parola. E lei: – Beh, sa io sono anziana, ho passato i cinquant’anni. – Io anche i sessanta, – le dico ridendo. Mi faccio lasciare il numero di cellulare al quale accreditare la ricarica, e in effetti differisce di una sola cifra dal mio. La saluto e le auguro la buona notte.
Sono stata a pensare, turbata, a questa donna, disperata, che mi implorava per i dieci euro “persi”. 10 euro, penso, e che saranno mai 10 euro? Già, 10 euro, ma forse rappresentano una cifra notevole per chi arriva con difficoltà alla fine del mese.
Mi collego allora alla mia banca e faccio una ricarica di 20 euro (non si possono fare ricariche di taglio inferiore con TRE). – Vabbè, – penso – le faccio un regalo, tra poco è Natale.
Non faccio in tempo a chiudere che squilla il cellulare: – Signò, ho ricevuto il messaggio, mi ha caricato 20 euro, domani mattina le mando una ricarica di dieci euro, grazie. – Lasci stare, è il mio regalo di Natale, tranquilla. Sento miagolare, ma ha un gatto? – chiedo. – Due ne ho! Mi piacciono tanto i gatti. – Io ne ho tre, anch’io amo molto i gatti, come ti chiami? – Anna, e sono di Avellino. – Io Alba Rosa e sono sarda, di Porto Torres. Ciao, Anna, Buon Natale, a te, alla tua famiglia e ai gatti. -Grazie, Alba Rosa, che bel nome, che fortunata a vivere in Sardegna, so che è così bella, grazie, grazie, Buon Natale anche a te.
Nata quasi a metà del secolo scorso, ha dato un notevole impulso, giovanissima, all'incremento demografico, sfornando tre figli in due anni e mezzo. La maturità la raggiunge a trentasei anni (maturità scientifica, col massimo dei voti) e la laurea...dopo i sessanta e pure con la lode. Nonna duepuntozero di quattro nipotini che adora, ricambiata, coi quali non disdegna di giocare a...pallone, la sua grande passione, insieme al mare.
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