Milano da bere e da sniffare, 26 giugno 1984, Corso Magenta, Residence Principessa Clotilde. Sono le 6.30 del mattino. Francesco D’Alessio, quarantenne romano trapiantato a Milano e figlio di un affermato imprenditore, è stato appena ucciso. Il suo possente corpo da giocatore di rugby giace a terra, abbandonato sul parquet allagato di sangue. È stato giustiziato da una donna, una modella californiana. Si chiama Terry Broome, ha 26 anni e sta a Milano da due mesi, arrivata in Italia sulla scia della sorella Diana, indossatrice già nota nell’ambiente delle passerelle meneghine. È una storia, questa, di giovani ricchi e viziati, di donne bellissime usate come auto di lusso, di alcool, cocaina, orge e violenza. Una storia che sarà poi immortalata nel film “Sotto il vestito niente”, un affresco della Milano anni ottanta, dei socialisti rampanti e dell’ottimismo come fede. Terry Broome aveva alle sue spalle un’adolescenza di maltrattamenti subiti da un padre violento, uno stupro di gruppo, un matrimonio precocemente fallito. Si fidanza subito col gioielliere Giorgio Rotti, ma D’Alessio le mette subito gli occhi addosso e la importuna ovunque, anche pubblicamente. Succede anche quella sera, in un locale notturno di Milano: D’Alessio ha bevuto, la infastidisce mentre è al tavolo con Rotti, poi la segue in bagno e cerca un approccio, cui lei si sottrae. Torna a casa con Rotti, ma nel sangue ha troppa cocaina perché possa dormire. Si alza, raggiunge il pied-a-terre di D’Alessio dopo essersi fatta precedere da una telefonata della sorella, lui le apre la porta: in quel momento sta con un’altra modella, ma non importa, pensa che lei abbia finalmente ceduto. Invece gli spara cinque colpi di pistola. Poi chiama Rotti e un’ambulanza. Rotti la spedisce in Svizzera su un aereo, ma la sera stessa viene arrestata. Terry Broome viene condannata a 16 anni, ma uscirà dal carcere di Bergamo nel 1992 per buona condotta. Di lei non si sa più nulla.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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